Synopsis
Synopsis, un programma per la collazione automatica

Le collazioni, le concordanze, i cataloghi, le tabelle e i diagrammi contenuti in questo sito sono elaborati in modo completamente automatico ad opera del programma Synopsis, in corso di sviluppo presso il nostro gruppo di ricerca.

Riteniamo utile dare al lettore questa informazione, al fine di porlo nelle migliori condizioni per interpretare i risultati esposti; questi infatti possono mostrare talora soluzioni che, giudicate incoerenti se attribuite all'uomo, potrebbero non esserlo secondo la logica — a volte più rigorosa, ma inevitabilmente più monotona e rigida — della macchina.

Illustreremo qui non solo le convenzioni secondo cui sono presentati i risultati nelle pagine, ma anche i fondamentali criteri a cui obbedisce l'elaborazione, per permettere al lettore di rilevare con maggiore consapevolezza incongruenze, imprecisioni o veri e propri errori, che sono inevitabili in un'operazione tanto complessa. Resta inteso che ogni segnalazione costituirà un preziosissimo aiuto per il perfezionamento dello strumento e ogni proposta di collaborazione sarà la benvenuta.

 

 

Convenzioni e criteri della collazione eseguita con Synopsis

 

Collazione sinottica
  • Codice colore. Tanto nella collazione sinottica, quanto in quelle analitiche, è adottato un codice colore per distinguere i diversi risultati del confronto. I colori usati sono i seguenti:

    verde: contrassegna la perfetta identità tra versi
    azzurro: segnala la presenza di variazioni in versi corrispondenti
    giallo: segnala sequenze prive di corrispondenza
    grigio: segnala l'omissione di uno o più versi

    Il colore giallo non è usato con riferimento al singolo verso (nel qual caso la distinzione tra azzurro e giallo diventerebbe quanto mai opinabile), quanto piuttosto per contrassegnare un'area del testo che non trova corrispondenza nell'altro testimone, o perché assente, o perché del tutto diversa.
  • La collazione sinottica è per sua natura asimmetrica. Questo significa che mentre il testimone di sinistra è presentato nella sua interezza, con la regolare sequenza dei versi e seguendo la suddivisione in scene, il testo confrontato a destra potrebbe non essere altrettanto completo e ordinato, come sarà specificato in dettaglio nei punti successivi.
  • Il confronto, fino a quando è possibile, avviene tra scene. Questo significa che, se le condizioni lo consentono, anche la scena di destra è presentata per intero e con i versi in sequenza ordinata. Può accadere tuttavia che la diversità tra i testimoni sia tale da costringere al confronto con segmenti provenienti da più scene, e/o in sequenza non ordinata. In questi casi è impossibile definire posizione ed estensione dei versi non corrispondenti, che pertanto non sono presentati. Il sistema segnala tali situazioni, avvertendo della possibile omissione di versi e del turbamento dell'ordine.
  • Nel testo di destra è possibile la ripetizione di sequenze. Il caso tipico è quello in cui una scena a destra deriva dall'unione di due o più scene a sinistra: ciascuna di queste sarà di necessità confrontata con la stessa sequenza di versi.
  • È possibile che il testo di destra non sia presentato per intero. Questo anche a prescindere dal verificarsi delle circostanze che impediscono la completa presentazione di una scena; può accadere ad esempio che il testimone di destra contenga un'intera scena che non ha alcuna correlazione con il testo di sinistra, oppure che una lunga sequenza di versi a destra privi di corrispondenza sulla sinistra risulti incongrua nel raffronto sinottico.
  • Raffronto per scene o per sole sequenze equivalenti. Poiché, come si è visto sopra, il confronto di norma avviene tra scene, sovente è necessario rappresentare a destra sequenze di versi senza correlazione con quelle di sinistra, segnalate pertanto dal colore giallo. In questi casi (escludendo perciò quelli in cui è il programma stesso a decidere in questo senso) compare il pulsante , che dà al lettore la possibilità di rivedere la pagina cercando a destra le solo sequenze equivalenti, rinunciando quindi a un raffronto tra scene. In situazioni di grande diversità tra i testimoni ciò può dar luogo non solo a una sinossi più chiara, ma anche talora al recupero di un maggior numero di corrispondenze; la presentazione standard può essere ripristinata mediante il pulsante .
Collazione analitica

Questo termine è stato adottato per indicare una modalità di raffronto — a cui si accede dalla stessa finestra della collazione sinottica — che, scelto un testimone di partenza, mostra le varianti di ciascun verso contemporaneamente in tutte le altre fonti, precedenti o successive.

Sono disponibili tre diverse presentazioni dei risultati, che impiegano lo stesso codice colore della collazione sinottica:

  • collazione con tutti i testimoni: i versi della scena selezionata a sinistra sono confrontati nella colonna di destra, in forma sintetica, con tutti gli altri testimoni; i riscontri sono ordinati secondo la tipologia delle varianti;
  • collazione con i testimoni variati: i versi della scena selezionata a sinistra sono confrontati nella colonna di destra con i soli testimoni che presentano variazioni, ma in forma più estesa e con maggiore dettaglio rispetto alla precedente (una fonte per riga con denominazione completa, indicazione del tipo di versi nel caso di sostituzioni);
  • collazione per singolo verso: nella colonna di destra sono elencati, per il verso in esame, tutti i testimoni, variati e non, in ordine cronologico; ciascuna fonte è indicata in forma estesa e con dettaglio della variazione; poiché unisce le caratteristiche delle due presentazioni precedenti, la tabella potrebbe risultare molto ampia e per questo è sempre limitata a un singolo verso.
Catalogo dei pezzi chiusi

Questa tabella, unica per ogni titolo, elenca, ordinandoli alfabeticamente per incipit, tutti i pezzi chiusi di tutte le fonti. Di ciascun pezzo sono indicati:

  • l'incipit;
  • la suddivisione in strofe;
  • le fonti in cui è presente, in ordine cronologico;
  • eventuali variazioni o particolarità nel singolo testimone (versi variati, omessi o aggiunti, ripetizione del pezzo).
Concordanza dei pezzi chiusi

A partire da un testimone a scelta è composta una tabella che contiene:

  • l'elenco dei pezzi chiusi in ordine di scena, con lo schema strofico;
  • per ciascun pezzo la situazione in tutti gli altri testimoni, precedenti o successivi, ordinati cronologicamente.

Le tipologie delle varianti sono distinte secondo i colori della collazione sinottica con i seguenti significati:

 verde: perfetta corrispondenza tra i pezzi
 azzurro: singoli versi variati, omessi o aggiunti
 giallo: pezzo sostituito
 grigio: pezzo omesso

Diagramma delle variazioni dei pezzi chiusi

Questo istogramma, unico per ciascun titolo, rappresenta quantitativamente le variazioni dei pezzi chiusi di ciascun testimone rispetto alla princeps, distinte tra tagli, sostituzioni e inserimenti; in questo ultimo caso il codice colore è:

 rosso: pezzi inseriti

Concordanza delle scene

Questa tabella, unica per ogni titolo, segue le vicende di ciascuna scena della princeps nei testimoni successivi, ordinandoli secondo il tipo di variazione. La griglia sottostante mostra i limiti di corrispondenza che definiscono le tipologie (tra parentesi) e i corrispondenti codici colore:

 verde: scena presente (> 90%)
 azzurro: scena variata (> 49% < 91%)
 giallo: scena molto variata (> 10% < 50%)
 grigio: scena assente (< 10%)

Sinossi delle scene

In questa tavola, unica per ciascun titolo, sono rappresentate in confronto sinottico tutte le scene dei testimoni, a partire dalla princeps, segnalando rimaneggiamenti, sostituzioni, fusioni, divisioni, spostamenti, omissioni, inserimenti. La griglia sottostante mostra i limiti di corrispondenza che definiscono le tipologie (tra parentesi) e i relativi codici colore:

 verde: scena presente (> 90%)
 azzurro: scena variata (> 33% < 91%)
 giallo: scena sostituita (< 34%)
 bianco: scena assente
 rosso: scena inserita
 magenta: scena spostata
 rosa: scena fusa o divisa

La scelta del colore bianco al posto del grigio per le scene assenti è dovuta solo a ragioni grafiche. Si noti che i limiti che definiscono una scena molto variata nella concordanza, qui definiscono una scena sostituita.

Si è ritenuto opportuno segnalare con lo stesso colore, il rosa, tanto il caso in cui la scena della princeps è risolta in più scene nel testimone, quanto il caso inverso, in cui quest'ultimo fonde insieme più scene della princeps. In entrambi avviene infatti un'alterazione dei confini della scena; d'altra parte le situazioni appaiono graficamente ben differenziate, poiché nella prima la cella contiene l'indicazione di un intervallo, mentre nella seconda si verifica la confluenza di due o più celle; ecco un esempio che mostra entrambi i fenomeni in posizione ravvicinata:

scene fuse

Eventuali aggiunte in un testimone dopo l'ultima scena della princeps sono rappresentate genericamente con un'unica cella di colore rosso, con l'indicazione A, indipendentemente dal numero di scene e dal loro titolo; eccone un esempio:

scene aggiunte

In un certo numero di testimoni, segnalati dall'asterisco dopo la sigla, si è ritenuto opportuno rappresentare solo le scene che hanno qualche corrispondenza con la princeps, rinunciando pertanto a mostrare sostituzioni e assenze. Questa scelta può avvenire in una delle seguenti circostanze:

  • in presenza di spostamenti di scena, che di fatto rendono graficamente inconciliabile l'allineamento delle scene equivalenti (che richiede l'alterazione della loro sequenza nel testimone) con la messa in registro integrale delle due fonti (che richiederebbe al contrario la conservazione dell'ordine naturale); la scelta è sempre la prima, di cui si mostra qui sotto un esempio:
    scene spostate
    naturalmente, in presenza di inversioni di scene, è del tutto arbitrario quali indicare come spostate; nell'esempio sono colorate in magenta la III 3 e la III 2, perché ci si attiene al criterio di segnare le scene spostate in avanti; ma naturalmente avremmo potuto fare il contrario e colorare la III 5 e la III 6;
  • in presenza di fusione di scene nel testimone, perché si è empiricamente verificato che questa soluzione, teoricamente meno completa e accurata, tende a restituire invece un'immagine più fedele della situazione quando il testimone presenta notevoli cambiamenti nella distribuzione delle scene.