Metrica: interrogazione
220 ottonari in La buona figliuola Parma, Monti, 1757 
   Che piacer, che bel diletto
   E potere all’erbe, ai fiori
dir: «Son io coi freschi umori
   È pur bella la Cecchina!
quegli occhietti sì furbetti...
   Ma tant’altre vanarelle
sol Cecchina voglio amar. (Parte)
   Della sposa il bel sembiante
   Che l’amor nel seno amante
   Non vi è più fra le persone
   Care amiche, addio per sempre;
a cercar sorte miglior. (S’avvia verso la collina)
   Donne ingrate, m’insultate,
della mia temerità. (Deridendola)
   Vieni via, che mi contento
sia mezzan del protettor. (A Mengotto)
   Resta pur, se d’altri sei. (A Cecchina)
tutto il mondo traditor. (Soppragiunge il marchese)
   Vuol Cecchina abbandonarmi?
                                 Sì signore.
   Vanne pur col tuo amorino.
   Ah signor... (Al marchese)
                           Più non ti ascolto.
                     Non son sì stolto.
   Chi di un sol non si contenta
   Ah Cecchina... il tuo Mengotto...
   Eh coraggio... s’ha d’andar.
Eh tar Taifle, che tu far? (Impedisce il colpo)
   Star violone, star violine,
salta, balla vissasà. (Partono tutti)
   Per il bucco della chiave (Ritornando)
   Ho veduto dalla porta (Ritornando)
ch’è vicina a delirar. (Parte)
   Ho veduto che il padrone (Ritornando)
che la voglia consolar. (Parte)
   Il padrone vuol aprire. (Ritornando)
   La Cecchina è uscita fuori. (Ritornando)
Non ci voglio più tornar. (Partono da un altro lato)
trinche Vaine allegri star. (Partono)
   Il mio cor... puoi consolar... (Dormendo)
   Caro padre, per pietà. (Dormendo)
   Sventurata, io mi sognai...
   Ma chi siete? (A Tagliaferro)
                               Star soldato...
                           Star mandato...
                        Lasciar dir.
                         Non lo credo.
                            Non è vero.
                       Non sa che dir.
                         Sappiamo noi.
                        Celar non puoi.
                             A che mentir?
   Oh che ardita! Che briccone!
   Ah Cecchina è risvegliata,
                          La sfacciatella...
                       Colla sua bella...
                               È innamorata...
                       Era abbracciata...
                       Signorsì
                              Sì signore.
                         Ella è così.
                            Castigatela.
                           Via cacciatela. (Il marchese resta sospeso)
   Donne mie non me n’importa,
non vi avete da scaldar. (A Sandrina e Paoluccia)
                              Viva, viva.
Il soldato vada via. (Al marchese)
e di qua non ha d’andar. (A Cecchina)
   Buon pro faccia padron mio. (Al marchese)
Buon pro faccia al granatier. (A Tagliaferro)
   Mano a me. (Prende la mano a Cecchina)
                            Signor no.
Io comando e così vuo’. (Tagliaferro prende la mano a Cecchina)
   Bravo, bravo, dividete... (Al marchese)
   Oh che rabbia ch’ho nel petto.
Che dispetto che mi fa! (Il marchese e Tagliaferro conducono via Cecchina)

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