Metrica: interrogazione
344 settenari (recitativo) in I volponi Venezia, Zatta, 1794 
                         Ci corro. (Parte)
Vorrei che a questa festa
le vuo’ spedir. Scrivete.
                        Fin che trovo
Eccomi a’ suoi comandi.
«Suora mia dilettissima. (Dettando)
che la contessa anch’ella
                  Mi fa onore.
                 Se mi permette,
                       S’accomodi.
Una sedia... (Vuol prendere una sedia)
                         No, certo... (Impedisce che la prenda)
                       No sicuro.
                      La scongiuro...
                     Sì, signore.
                   Di Venezia.
né in fatti né in parole.
                  Voi in questa casa?
Quattr’anni sono scorsi,
parlare al maggiordomo... (Vedendoli si ritira)
mi farete avvertito. (A Tolomello)
(Ma chi è quell’uomo?) (Piano a Tolomello)
                                             (Oh appunto!
Non ve n’ho ancor parlato; (Piano a Fabrizio)
gli ha parlato di me). (Da sé con gioia)
Lasciate far... Vedrete... (Piano a Girardino)
                   (Del maggiordomo
(Vuo’ far il dover mio). (Avvanzandosi)
(Andate; farò io). (Arrestandolo)
Signore, si contenti... (A Fabrizio)
Ve l’ho detto, non vuole;
stanche dal viaggio e abbiamo
ma un po’ di discrezione.
Lavinia è sempre al solito
che il vostro amore adesso
Come? Perché? In eterno...
                           Signora,
                              Ci vado. (A Lisetta)
(Non v’è dubbio. Son certo
(Oh! Amica sviscerata!) (Da sé ironicamente)
(Son ben raccomandata!) (Da sé ironicamente)
(Che vuole ch’io ne faccia?) (Da sé ironicamente)
                          (Sta in sussiego).
(Veggiam). La riverisco. (Con franchezza)
Ella troppo m’onora. (Con una riverenza)
ch’è con la marchesina?
                   La mia mamma
ch’è una buona zittella,
Ha ragion, ha ragione; (Con ironia caricata)
Vi domando perdono... (Confuso ed intimorito)
                           È un portento.
                 Dell’accoglienza.
Era il marchese? Oh cielo!
Procuriamo che anch’ella
                 Perch’è un volpone
                        Parlate.
m’attaccherò a Lisetta.
L’una o l’altra è lo stesso.
Che pensar! Che linguaggio!
Con tutto il cor... Ma ancora
                    Sì, egli stesso
                     No. Vi ho amato,
Mi sembra, a quel ch’io vedo,
(No no, restate qui). (Piano a Girardino)
                          Restate, (A Girardino con autorità)
                                Sentite?
Vi comanda. Ubbidite. (A Girardino ironicamente)
(Sono in un imbarazzo...) (Da sé)
Che! Ci vuol tanto a dirle:
                         (Cospetto!
s’ella mi amasse e il perdermi
ch’è un’ombra della corte,
                           Sicuro.
                              Le dame
l’hanno a cantare inteso,
                 Perché, se fosse
ch’è un’altra buona pezza,
con lui forse d’accordo,
è il fior de’ galantuomini,
Troppa bontà. (A Tolomello)
                             Non uso
Sentite? (A Girardino con vanità)
                   Che domani...
Accostatevi a lui. (Piano a Girardino)
                       Certamente.
siate voi protettore (A Fabrizio che arriva con messo)
Da voi giustizia aspetto. (A Fabrizio)
Quanto, oh quanto mi spiace
sì allegro e sì giocondo...
«Vi raccomando il giovine; (Guarda Girardino che s’inchina modestamente)
Marchesina, venite; (Verso la scena)
(Lo voglia il ciel!) (Da sé)
                                   Cantate. (A Girardino)
Un momento aspettate. (Alla marchesina)
Permettino, perdonino. (Passa tra mezzo le due dame)
Aspettate, aspettate. (Alla marchesina)
               Bravo.
                              Bravissimo. (Avvanzandosi)
                       Chiedo perdono.
Di buon gusto anch’io sono;
possede il suono e il canto.
            Quel ma scellerato
                Ite repente
                       (Oh che bel colpo!
                 Voi l’ignorate?
Vi conosco e lo credo. (Con ironia)
il luogo e la persona. (Con timore)
Alfin, sia l’un sia l’altro
Ah Girardin! (Con passione e vivacità)
                           Sapeste?
                         Ma come,
Quel che il ciel vuole accada.
Qual amor! Qual dolcezza!...
Bravi, bravi, attendete; (Ai paesani che si ritirano)

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