Metrica: interrogazione
108 ottonari in Il negligente Venezia, Fenzo, 1749 
   Ho da dir che il testamento...
Ho da dir... Non ne so più.
Zitto, zitto l’ho trovata.
Ho da dir ch’è la ragione
l’ha cercato, l’ha trovato...
Sì, va bene, lo dirò. (Via)
   Bel contento è l’esser sposi
quando pane più non c’è.
   Dura un giorno, un mese o un anno
e poi doppo vien l’affanno;
meglio è stare ognun da sé.
   Deh non fate ch’io vi chiami
   Lo sapete s’io fui sempre
ma l’affetto or mi consiglia
   Scrigno caro, bello bello,
   Ehi, signor, siete chiamato.
                            Il palazista.
   Ehi, signor, siete cercato.
                              È un cavaliere.
(Ed ancor non se ne va?) (Fra loro)
   Sì signor, glielo diremo. (Verso la scena)
                           Una parola, (A Filiberto)
                           (Se ne va). (Fra loro)
                               (Se ne va). (Fra loro come sopra)
   Se n’è andato, se n’è andato.
E lo scrigno è spalancato. (Rubano due borse)
Prendi, prendi, piglia piglia.
Presto, presto, ch’egli è qua.
                         Niente, niente. (Nascondono le borse, se n’accorge)
                           Nulla, nulla.
Vuo’ vedere. (Vogliono nascondere sotto il grembiale)
                          A una fanciulla?
                           Ad un zitello?
Birboncello l’ho trovato. (Trova la borsa)
Disgraziata m’hai rubbato. (Fa lo stesso)
                            È stata lei.
   Crudelaccio, crudelaccio,
   Io son tutta tutta vostra, (Tocca per di dietro la mano a Cornelio)
Un la mano e l’altro il cor.
   (E quel pazzo se lo crede;
non s’avvede dell’inganno.
di bugie più d’un dottor).
   Basta, basta, fermi state.
Tocca, tocca, se tu vuoi. (A Porporina)
Va’ a scherzar co’ pari tuoi. (A Pasquino)
   Dunque è vostra innamorata. (A Dorindo)
creppa, schiatta, va’ in malora,
aver ben non possa un’ora).
Dunque è ver che vi vuol bene?
   Principiai amar per gioco
già m’aletta il dolce foco.
   Fra i piaceri e fra i diletti
   Vita mia, mio bel tesoro,
per te in sen mi brucia il core.
                                 Io non ne so.
                T’insegnerò.
                         Bello, bello.

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