Il negligente, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 LISAURA, poi AURELIA
 
 LISAURA
 Amor non dà mai pace.
 Quand’un’alma dovrebbe esser contenta,
965timore e gelosia l’alma tormenta.
 AURELIA
 O signora Lisaura, le son serva.
 Ella è sempre più bella e più vezzosa.
 Quando mai si fa sposa?
 LISAURA
 Ch’io sia sposa o fanciulla,
970quest’è un affar che a voi non preme nulla.
 AURELIA
 Anzi mi preme assai;
 anzi sempre bramai
 che il ciel secondo e amico
 fosse al suo cor. (Non me n’importa un fico).
 LISAURA
975Ed io bramai di core,
 per non dirvi bugia,
 che voi di questa casa andaste via.
 AURELIA
 Grazie alla sua bontà. V’andrò ma forse
 bramerà il mio ritorno
980e si ricorderà d’Aurelia un giorno.
 LISAURA
 È dificile molto.
 AURELIA
                                Oh già si sa
 che una dama di rango non si degna
 rammentarsi di me vile ed abietta.
 LISAURA
 Siete, Aurelia mia cara, una fraschetta.
 
985   Principiai amar per gioco
 e d’amor il cor m’acesi,
 già m’aletta il dolce foco.
 E maggiore ognor si fa.
 
    Fra i piaceri e fra i diletti
990oggi nacque il mio tormento;
 ma d’amare io non mi pento
 perché spero alfin pietà.