Griselda, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA X
 
 GRISELDA, poi CORRADO con EVERARDO, poi OTTONE nascosto
 
 Griselda
 Misera in quante guise
275m’assale il crudo fato.
 Ah sposo! Ah figlio! Ah mio destin spietato.
 Corrado
 Ecco Griselda il figlio,
 tel concedo un momento,
 t’uso questa pietà con mio periglio.
 Griselda
280Everardo, o soave
 frutto dell’amor mio,
 in te già di quest’alma
 baccio una parte; baccio
 l’imagine adorata
285del mio Gualtiero e in un sol punto io sento
 ralentarsi il rigor del mio tormento.
 Labbro vezzoso e caro...
 Corrado
 Basta.
 Griselda
               Ancora un momento...
 Corrado
 Non posso.
 Griselda
                       Ahimè! La vita
290toglimi ancor.
 Corrado
                             Invano.
 Griselda
 Chi è di cor sì spietato
 che neghi ad una madre un dolce amplesso?
 Ottone
 Il tuo Gualtiero istesso.
 Griselda
 Da labbro più odioso
295giunger non mi potea nome più caro.
 Ottone
 Io pietoso tel lascio.
 Corrado
 (Che stravaganza è questa!)
 Griselda
 Ricuso il dono.
 Ottone
                              Ingrata,
 in pena del tuo sdegno
300questo t’involerò tenero pegno. (Parte con Everardo)