La fondazion di Venezia, Venezia, Valvasense, 1736

Vignetta Frontespizio
 LA MUSICA
 LA COMMEDIA
 IL GENIO DELL’ADRIA
 
 La COMMEDIA sola si trova in scena
 
 la Commedia
 Care spiaggie adorate a voi ritorno
 e qui dove non turba
 l’allegrezza comun ombra funesta
 più che mai lieta in viso
5nuovi stimoli reco al dolce riso.
 Agl’atti, ai detti, a queste vesti, a questo
 mascherato sembiante
 può comprender ciascun il nome mio;
 la Commedia son io,
10quella che su le scene
 dà lode alla virtù, biasmo agl’errori,
 mostrando in varie guise
 le donne, i cavalier, l’armi e gl’amori.
 Quella per cui sovente
15di sé mirando il vergognoso esempio,
 detesta il vizio e divien giusto un empio.
 
    A chi crede un vago volto
 posseder senza diffetto,
 quel cristallo parla schietto
20e gli dice: «Mira o stolto
 quanti errori ha tua beltà».
 
    Così appunto a chi non crede
 reo di colpe il suo costume
 io presento un chiaro lume
25onde poi sé stesso vede
 e l’error scoprendo va.
 
 Ma chi è colei che in maestosa gonna
 scender vegg’io dal cielo? È diva o donna?
 Or la discerno appieno;
30la Musica è costei, quella che tanto
 a me sopra le scene usurpa il vanto.
 
 Al suono di breve sinfonia scende la MUSICA
 
 la Musica
 
    Vengo a voi felici sponde
 le vostr’aure a respirar
 ed al suon delle vostr’onde
35la mia voce ad accordar.
 
    Vengo a voi felici sponde
 le vostr’aure a respirar.
 
 Ma che veggo! Superba (Alla Commedia)
 qual raggion ti conviene,
40onde libera andar per queste arene?
 Tu fra stuolo d’eroi?
 Tu qua, dove le cure alte d’impero
 empion dei cittadin tutto il pensiero.
 la Commedia
 A que’ gravi pensier per cui sovente
45più bisogno la mente ha di riposo
 lieto ameno intervallo a recar vegno.
 la Musica
 Questo è mio solo impegno;
 io sol posso tener gl’animi intenti
 al dolce suon de’ miei canori accenti.
 la Commedia
50T’inganni e ben tu stessa
 puoi confessar con pena
 quanto l’itala scena
 di me si preggi e quanto in questi lidi.
 la Musica
 Tempo già fu che vaneggiava il mondo,
55più non l’avrai secondo,
 ora per la virtù rissorto è il zelo
 ed io sono virtù che vien dal cielo.
 la Commedia
 Che parli di virtù? Misero nome
 venerabile tanto,
60ormai degno di pianto!
 Lo sconcertato suono
 di turba mercenaria
 che non so dir se gracchi o pur se canti
 potrà dirsi virtù? Miseri vanti.
 la Musica
65Olà frena mendace
 quel tuo labbro loquace
 né l’invidioso tuo vile costume
 giunga a oltraggiar quel lume
 per cui tanto splendore hanno le scene.
70Rammenta quante volte
 avvilita, negletta,
 per me sol tolerata
 fusti dal popol misto, allora quando
 teco, qual tu ben sai,
75comparir su le scene io mi degnai.
 la Commedia
 Ah non son io l’antica
 baldanzosa Commedia,
 se vendetta non fo d’un tal oltraggio.
 la Musica
 Fora il tacer più saggio.
80Pensa chi sei, chi sono e allora poi
 minacciosa così parla, se puoi.
 
    Fremi pur di rabbia in petto,
 mi vedrai a tuo dispetto
 su le scene trionfar.
 
 Commedia
 
85   Non andrai sempre fastosa,
 verrà un dì che l’orgogliosa
 fronte tua saprò umiliar.
 
 Musica
 
    Verrà un dì ma intanto fremi.
 
 Commedia
 
 Mi derridi e non mi temi?
90Tu vedrai quanto potrò.
 
 Musica
 
    Con il suon della mia voce...
 
 Commedia
 
 Col valor dei detti miei...
 
 a due
 
 Tutto il vanto a me trarrò.
 
 Commedia
 
    Tenti invan di superarmi.
 
 Musica
 
95Tenti invan di pareggiarmi.
 
 a due
 
 Alle prove, alle prove, all’armi, all’armi.
 
 Al suono di trombe esce dal mare il GENIO DELL’ADRIA
 
 il Genio dell’Adria
 Olà, donne fermate,
 qual ira vi trasporta?
 Qual inganno vi spinge a garra ostile!
100Non vi recate a vile
 vivere in buona union, se pur può darsi
 ’ve la Commedia giace
 che concordia si trovi e regni pace.
 Oggi l’una di voi non è bastante
105senza l’altra piacer su queste scene.
 Se non ha la Commedia
 l’ornamento del canto,
 spera invan riportar applauso e vanto;
 e la Musica stessa
110se non ha ne’ suoi drammi oltre raggione
 qualche commica azione,
 se conserva il rigor della tragedia,
 anzi che dar piacer, suo canto attedia.
 Egualmente ad entrambe
115la stessa sorte arride,
 così il Genio dell’Adria oggi decide.
 la Commedia
 Ma chi averà di noi
 sovra di queste scene il primo loco?
 la Musica
 Questo di già si sa,
120la Musica l’avrà.
 il Genio
 Forsennata pazzia che sempre mai
 tien entrambe sommerse in mar di guai.
 Quella avrà il primo loco
 che saprà meritarlo,
125quella l’avrà che cogl’uffizi sui
 darà più gioco e più diletto altrui.
 la Commedia
 
    Tenti invan di superarmi.
 
 la Musica
 
 Tenti invan di pareggiarmi.
 
 a due
 
 Alle prove alle prove, all’armi all’armi.
 
 il Genio
130Orsù, questo il teatro,
 questo il campo sarà della battaglia;
 quali di voi più vaglia
 provisi in questo dì. Pria la Commedia
 nell’aringo si veda,
135la Musica succeda,
 io che quel Genio sono
 al cui piacer tutto s’accorda il mondo,
 io sto presente e poi
 sarò giudice giusto infra di voi.
 Musica
 
140   Con trilletti e con cadenze
 or battute, or passeggiate
 saprò l’alme dilettar.
 
 Genio
 
    Ma non siano stiracchiate,
 che fariano stomacar.
 
 Commedia
 
145   Con facezie e con sentenze,
 con finzioni al naturale
 saprò gl’uomini incantar.
 
 Genio
 
    Ma non siano senza sale,
 che fariansi biasimar.
 
 Commedia
 
150   Avrò meco vecchi e zanni,
 donne belle in ricchi panni
 che faranno innamorar.
 
 Genio
 
    Ma non siano troppo vane,
 che potrian pregiudicar.
 
 Musica
 
155   Avrò meco gran cantori,
 virtuosi suonatori
 che nel mondo non han par.
 
 Genio
 
    Ma non siano sconcertati,
 che fariano delirar.
 
 Commedia
 
160   Tu vedrai.
 
 Musica
 
                         Tu sentirai.
 
 a tre
 
 Via coraggio, a cominciar.
 
 Fine del prologo