Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 FLORO, poi ROBERTO
 
 Floro
 Costei vuol imbrogliarmi
1105ma, se mi riesce il colpo meditato,
 con tutta pulizzia sarò sbrogliato.
 Roberto
 Principe, se col ferro...
 Floro
 Ogni trista memoria ormai si taccia
 e pongansi in oblio le andate cose.
1110Dite in confidenza,
 amate voi Rosmira?
 Roberto
                                        Ah che per lei
 smanio, peno, deliro e son furente.
 Floro
 E a me di lei non me n’importa niente.
 Vuo’ che facciam tra noi un negozietto.
1115Io vi cedo Rosmira,
 cedetemi la dote,
 onde così senz’altri complimenti
 saremo tutti due lieti e contenti.
 Roberto
 Volontier cederei
1120qualunque ampio tesoro,
 per poter conseguir il bel che adoro.
 Floro
 Questa è dunque aggiustata.
 La scrittura facciam che parli chiaro,
 a voi resti la donna, a me il denaro.
 Roberto
1125Ite; il foglio formate,
 io lo sottoscriverò.
 Quest’è quel che il mio cor brama e sospira;
 vostra sarà la dote e mia Rosmira.
 Floro
 Il negozio più bel non fu mai fatto.
1130Cambiar con un contratto
 la donna nel dinar, per quel che sento,
 si chiama guadagnar cento per cento.
 
    Con queste femine
 napolitane
1135non ho fortuna,
 non spero amor.
 
    Sian benedette
 le veneziane,
 sono amorose,
1140son di buon cor.
 
    «Sì caro fio
 sé tutto mio.
 Caro el mio coccolo,
 caro el mio ben».