Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 ROSMIRA e poi FLORO
 
 Rosmira
 Felice lei che avezza a trattar l’armi
 può far onta al destin col suo valore.
 Ma ohimè! Che veggo? Ecco l’odioso oggetto,
740ecco l’odiato amante,
 ecco il mio fier nemico, ecco Ferrante.
 Principe, vuo’ parlarvi
 con il cor su le labbra.
 Floro
 Non sarà poco invero
745una donna trovar di cor sincero.
 Rosmira
 Il genitor impone
 ch’io vi porga la destra
 ma pria che divenir di voi consorte
 volontieri sarei sposa di morte.
 Floro
750Grazie del buon amor che mi portate;
 ma dite in cortesia,
 perché avete voi meco antipatia!
 Rosmira
 Voglio in questo appagarvi,
 sol per disingannarvi.
755Per voi non sento affetto,
 perché bramo ed adoro un altro oggetto.
 Floro
 Brava, così mi piace,
 dir il vero alla prima;
 è la sincerità quel che si stima.
 Rosmira
760Dunque, se l’amor mio
 voi sperar non potete,
 signor, che risolvete?
 Floro
 Perché d’esser sincera avete il vanto,
 io risolvo sposarvi tanto e tanto.
 Rosmira
765Benché odioso mi siete?
 Floro
                                               E che m’importa?
 Poche sono le mogli
 ch’amano i lor mariti
 e fingono d’amarli.
 Una virtù di più voi possedete;
770aborrite il marito e non fingete.
 Rosmira
 Pago di me sareste
 senz’aver il mio cor?
 Floro
                                        Del vostro core
 cosa farne dovrei?
 Di donna il core è un’ideal mercede.
775Mi basta posseder quel che si vede.
 Rosmira
 È un desio stravagante.
 Floro
 È un desio da Ferrante.
 Impazzir per la moglie non vogl’io;
 altri pensi a suo modo, io penso al mio.
 Rosmira
780Mi volete infelice?
 Floro
 Anzi vi vuo’ contenta.
 Rosmira
 Amor che mi tormenta
 con voi quest’alma mia non legherà.
 Floro
 Così ognuno godrà la libertà.
 Rosmira
785Che matrimonio adunque
 volete che di noi dal mondo si oda?
 Floro
 Matrimonio che dicesi alla moda.
 Pensar ognun per sé.
 Rosmira
 Perfido, rio costume!
790Dal mio core aborrito,
 dal mio cor che di fé solo è invaghito.
 
    Se unita al caro bene
 vivere non poss’io
 voglio da questo petto
795d’ogni straniero affetto
 l’immagine scacciar.
 
    Ognor fra le mie pene
 io serberò costante
 l’amore a quel sembiante
800che m’insegnò ad amar.