Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Camera.
 
 ROSMIRA e ROBERTO
 
 Rosmira
 Purtroppo è vero, il genitor impone
 che al principe Ferrante io dia la mano.
 Cleante, mio germano
 che per Dorinda tua langue d’amore,
660antepone l’amor al proprio affetto
 ed affretta le nozze a mio dispetto.
 Roberto
 Ah lo dissi, mio bene,
 che perderti dovea.
 Rosmira
                                      No, non mi perdi,
 sarò tua finch’io viva.
665Se il destino ti priva
 per or della mia destra, il suo rigore
 usurparti già mai potrà il mio core.
 Roberto
 Dolce, amabil conforto
 cara m’è la tua fede, alle mie pene
670darà qualche ristoro
 la tua salda costanza.
 Ma persa ogni speranza
 ormai di possederti,
 misero, ho da vederti
675al mio rivale in braccio!
 Ahi a un tale pensier sudo ed agghiaccio.
 Rosmira
 Principe, hai cor?
 Roberto
                                   L’avrei, se tu rapito,
 cara, non me l’avessi.
 Rosmira
                                          È questo il tempo
 di mostrar se tu m’ami ed hai valore
680per sapermi acquistar.
 Roberto
                                            Come?
 Rosmira
                                                            Il rivale,
 vanne, chiama al cimento, abbatti, uccidi.
 Roberto
 Con qual ragion?
 Rosmira
                                  Con quella ch’or ti diede
 amor sovra il cor mio.
 Roberto
 T’obbedirò. Mia principessa, addio.
 Rosmira
685Dove, dove?
 Roberto
                          A pugnar.
 Rosmira
                                               Fermati, oh dio!
 Per te timor io sento
 e già del cenno mio quasi mi pento.
 Roberto
 Non paventar, proteggeran le stelle
 la causa del mio cor. Per altra via
690conseguirti non posso. E tu, Rosmira,
 mi suggeristi il mezzo
 d’acquistarti o morir. Del tuo consiglio
 deh non perder il merto
 con timor importuno. Avrò in difesa
695dell’ardito rival contro il valore
 il tuo cor, la tua fede, il nostro amore.
 
    Senza procelle ancora
 si perde quel nocchiero
 che lento in sulla prova
700passa dormendo il dì.
 
    Sognava il suo pensiero
 di naufragar fra l’onde,
 chi lo trovò alle sponde
 allor che i lumi aprì.