Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 DORINDA e CLEANTE
 
 Cleante
 Dunque dal genitore,
 che langue in su le piume
150presso al fin della vita,
 vo per le doppie nozze
 l’assenso ad impetrar.
 Dorinda
                                           Se il nostro affetto
 egli vien a scoprir, darà il congedo
 a noi ch’ospiti siam da sì gran tempo.
 Cleante
155Non temer; io son figlio, io tutto posso
 sul di lui cor; morto Ferrante, invano
 s’opporrà di Rosmira
 agl’imenei col tuo german Roberto;
 applaudirà delle due suore al cambio.
160Congiunti diverran due prenci amici
 e noi lieti sarem, sarem felici.
 
    Pien d’ardir, costante e forte
 non pavento alcun cimento,
 il rigor d’aversa sorte
165son avvezzo a disprezzar.
 
    Se vorrà rapirmi il fato
 del mio bene il caro oggetto,
 della sorte anco a dispetto
 saprò tutto superar.