Il negligente, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 LISAURA sola
 
 LISAURA
845Giusti dei, v’è nel mondo
 cotanta iniquità? V’è su la terra
 chi temerario ardisce
 rapir l’altrui con esacrando eccesso?
 E lo soffrono i numi? E stride invano
850il folgore di Giove?
 Dove si cela, dove
 l’empio che il genitor tradire aspira?
 Seco voglio sfogar lo sdegno e l’ira.
 Ma no, femmina imbelle,
855che dir, che far potrei?
 Crudelissimi dei,
 perché non mi è concesso
 potermi cimentar col viril sesso?
 Farei veder ben io
860che ancor nel petto mio si cela un core,
 di coraggio ripieno e di valore.
 
    Tremo fra’ dubi miei,
 pavento i rai del giorno,
 anche nel mio soggiorno
865mi turbo e mi confondo,
 l’aure che ascolto intorno
 mi fanno palpitar.
 
    Nascondermi vorrei,
 vorrei scoprir l’errore
870né di celarmi ho core
 né core ho di parlar.