Il negligente, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Camera come prima.
 
 AURELIA e CORNELIO
 
 AURELIA
 Anderà ben, benissimo.
485Con quattro paroline io l’ho incantato,
 è di me innamorato,
 la dote mi farà.
 CORNELIO
                               Come facesti
 a tirarlo in la rete?
 AURELIA
                                     Io, tu lo sai,
 ho un certo che nel volto,
490ho un certo che nel tratto,
 misto così tra il furbo e il sempliciotto,
 che ogniuno che mi parla resta cotto.
 CORNELIO
 Non vorrei che allorquando
 moglie mia tu sarai,
495altri si cucinasse al tuo bel foco.
 AURELIA
 Se geloso sarai, goderai poco.
 CORNELIO
 Basta; ne parleremo. Ma io penso,
 se il signor Filiberto
 ti ha promesso la dote,
500sarà sì generoso
 sol coll’idea di divenir tuo sposo.
 AURELIA
 Così sarà ma io
 so fare il fatto mio.
 Della sua negligenza
505profittarmi saprò,
 forse gli rapirò,
 col pretesto di far la soscrizione
 al contratto nuzial, la donazione.
 CORNELIO
 Oh gran donna! Oh gran donna! Io col tuo esempio
510propor vuo’ a Filiberto
 l’aggiustamento della lite. A lui
 chiederò la sua firma,
 per chiudere il contratto;
 e quand’egli mi creda il colpo è fatto.
 AURELIA
515Con ragion ci ha congiunti
 amor sagace e scaltro,
 nati siam veramente uno per l’altro.
 CORNELIO
 Ah ch’io non vedo l’ora,
 cara, che tu sia mia.
 AURELIA
520Tua sarò ma non voglio gelosia.
 CORNELIO
 Dammi la bella man. Lascia che almeno
 io me la stringa al seno.
 AURELIA
 Sì, caro, ecco la man, se tu la vuoi,
 del mio core e di me dispor tu puoi.