Cesare in Egitto, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 CLEOPATRA e detti
 
 Achilla
                                            Vedi Cleopatra
 il tuo cenno impedito. Ucciso avrei
 il tuo crudel germano
 se Cesare non era.
 Cleopatra
                                    Ah dei, che miro,
 Cesare ancora vive? Idolo mio
1205pur ti riveggo ancor. Sospendi Achilla
 d’eseguir il dissegno,
 che se Cesare è meco, altro non bramo.
 Achilla
 Mie tradite speranze!
 Cesare
                                          Or Tolomeo
 mi chiamerai crudele! Avrai desio
1210della mia morte? Osserva qual vendetta
 prendo de’ torti miei!
 Tolomeo
                                           Cesare un giorno
 dubbio sarà se fosti più glorioso
 nel vincer forte o nel donar pietoso.
 Cesare
 Lepido io ti perdono
1215ogni commesso errore e tu lo spera
 Achilla dal tuo re. Cornelia alfine
 spero veder placata.
 Cornelia
                                       Invan lo speri.
 Più nemica che mai
 Cesare tu m’avrai. Se invendicata
1220sono per tua caggion, tutto il mio sdegno
 cade sovra di te. Fellone, io vado
 alla patria tradita, a Roma io torno.
 Vieni, colà ti aspetto.
 Contro di te solleverò la plebe,
1225armar saprò il Senato,
 console traditor, mostro spietato. (Parte)
 Cesare
 Va’ pur, che non si scuote
 a tue vane minaccie il mio cuor forte.
 Cleopatra
 Cesare alfin potrai...
 Cesare
                                        Alfin io posso
1230Cleopatra esserti grato,
 lo sarò, non temer.
 Tolomeo
                                     Se del mio regno
 vaga è Cleopatra, io glielo cedo; basta
 che Cesare l’imponga.
 Cesare
                                           Ad altro tempo
 ciò si riserbi. Il sagro tempio è presso,
1235vadasi al nume innanti e il cuor divoto
 a lui, da cui dipende
 nostra felicitade, offriamo in voto.
 coro
 
    Dal seno di Giove
 la pace discenda,
1240la candida pace
 che lieta ne renda
 la gioia e il piacer.
 
    E fugga Megera
 coll’orrida face
1245là dove severa
 fa l’alme temer.
 
 Fine del drama