Cesare in Egitto, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 CESARE, TOLOMEO, CLEOPATRA
 
 Cleopatra
 Deh se il mio amor può ancora
 grazia ottener, signor, ten priego, assolvi
 un delitto impensato.
 Cesare
                                          Odi Cleopatra,
450giurai; dal giuramento
 se m’assolve Cornelia, io son contento.
 Va’, Tolomeo, ti scusa,
 piangi al suo piè, chiedi la vita in dono,
 se t’assolve Cornelia, io ti perdono.
 Tolomeo
455Se pianti, se sospiri
 valessero a piegar la donna altera,
 per più bella caggion pianger vorrei,
 solo dell’amor mio gli parlerei.
 
    A quelle luci irate
460dimanderà pietate
 fra sue catene avinto
 l’innamorato cor.
 
    Né fia viltà se a lei
 cedo piagato, vinto;
465cedono ancor li dei
 quando commanda amor.