Griselda, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 Gualtiero
865Griselda!
 Griselda
                     Altro non manca
 che il sovrano tuo impero.
 Gualtiero
                                                  Impaziente
 è un amor tutto foco.
 Griselda
 Anche Griselda amasti!
 Gualtiero
 La tua viltà le chiare fiamme estinse.
 Griselda
870Per l’illustre tua sposa ardano eterne.
 Costanza
 (O bontade!)
 Roberto
                           (O virtude!)
 Gualtiero
                                                    (Il cor si spezza).
 Corrado
 Che più chiedi? (A Gualtiero)
 Gualtiero
                                 L’estrema
 prova di sua fermezza. Otton.
 Ottone
                                                        Mio sire.
 Gualtiero
 Ti avvanza e tu Griselda...
 Griselda
875Ubidisco. (Che fia?)
 Gualtiero
 Assai soffristi; è degno
 di premio il tuo coraggio e n’ho pietade;
 più non sarà Griselda
 pastorella ne’ boschi o ancella in corte.
880Ma...
 Griselda
             Che?
 Gualtiero
                         (Cor mio, che tenti?)
 Griselda
 Signor...
 Gualtiero
                   Del fido Otton sarai consorte.
 Ottone
 (Gioie non m’uccidete).
 Griselda
 Io d’Ottone, ch’ancora
 del sangue d’Everardo
885ha fumante la spada?
 Gualtiero
                                          Elà.
 Corrado
                                                    T’accosta. (Ad una guardia che conduce Everardo)
 Gualtiero
 Eccoti vivo il figlio.
 Griselda
                                      O figlio, o dolce
 conforto del mio core.
 Gualtiero
 Sol d’Ottone all’amore
 devi sì cara vita; egli dovea
890ucciderlo e nol fece,
 perché troppo t’amò; giusta mercede
 or della sua pietà sia la tua fede.
 Griselda
 Ah mio sire...
 Gualtiero
                            Ubbidisci.
 Tel commanda il tuo re.
 Griselda
                                              Mio re, mio nume,
895mio sposo un tempo e mio diletto ancora.
 Se de’ tuoi cenni ognora
 legge mi feci, il sai; dillo tu stesso.
 Popoli il dite voi, voi che ’l vedeste.
 Ma ch’io d’Otton sia sposa? È questo, è questo
900il caro ben che solo
 libero dal tuo impero io m’ho serbato;
 tua vissi e tua morrò, sposo adorato.
 Gualtiero
 (Lacrime non uscite). Omai rissolvi.
 O di Ottone o di morte.
 Griselda
905Morte, morte, o signor. Servi, custodi
 ne’ tormenti inasprite
 la morte mia. La gloria
 chi avrà di voi del primo colpo? Ah sposo
 alla tua mano il chiedo
910e prostrata lo chiedo.
 Fa’ ch’io vada agl’Elisi
 con l’onor di tua fede e ch’ivi additi
 le tue belle ferite
 opra già de’ tuoi lumi or del tuo braccio.
 Gualtiero
915Non più, cor mio, non più, sposa t’abbraccio.
 Ottone
 (Misero Otton!)
 Gualtiero
                                Popoli, che rei siete,
 del cielo e del re vostro omai vedete
 qual reggina ho a voi scelta, a me qual moglie.
 Ottone
 Mio re sol è mia colpa
920il publico delitto;
 ecco perdon ti chiedo.
 Gualtiero
 Il tuo dolor mi basta e tel concedo.
 Costanza
 (Nobil pietà!)
 Roberto
                             (Che spero!)
 Gualtiero
 Ma tu taci, o Griselda?
 Griselda
925Tel confesso; mi è pena
 di Costanza la sorte. Ella era degna
 di te.
 Gualtiero
             Sposa del padre è mai la figlia?
 Griselda, Costanza a due
 Come?
 Gualtiero
                 Il dica Corrado.
 Corrado
 Sì, Costanza è tua prole
930che piangesti trafitta.
 Griselda
                                          Oh figlia!
 Costanza
                                                              Oh madre!
 Griselda
 Ben mel predisse il core e non l’intesi.
 Gualtiero
 Tu l’amor di Costanza
 ch’ora in sposa ti dono
 tutto non m’involar Roberto amato.
 Roberto
935Il tuo dono, o gran re, mi fa beato.
 Gualtiero
 Meco omai riedi, o cara,
 sulla real mia sede.
 Ottone
 E sia Everardo il tuo ma tardo erede.
 coro
 
    Imeneo che se’ d’amore
940dolce ardor, nodo immortale,
 della coppia alma reale
 stringi l’alma, annoda il core.
 
 Fine del drama