Griselda, Venezia, Rossetti, 1735

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VI
 
 ROBERTO, COSTANZA
 
 Roberto
 Costanza, eccoti in porto;
 questa che premi è la Tessaglia e questa
 è l’alta reggia ove Gualtiero attende
170leggi dal ciglio tuo per darle al mondo.
 Costanza
 Ah Roberto, Roberto!
 Roberto
 Tu sospiri! Ed accogli
 mesta le tue grandezze?
 Costanza
                                              Io mi torrei
 più volentier viver privata e lunge
175da quella reggia a me di gioie avara,
 pur che di te, tu di me fossi.
 Roberto
                                                      Oh cara!
 Costanza
 Un solo de’ tuoi sguardi
 val più d’ogni grandezza.
 Roberto
 Ah, che un sol lampo appena
180dell’aureo scetro e del reale ammanto
 ti verrà a balenar sulle pupille,
 che ti parrà a quel lume
 vile l’amor che per me t’arde; e cinta
 di corona le chiome
185accostarti all’udito
 non lascierai pur di Roberto il nome.
 Costanza
 Poco, incredulo, poco
 il mio cor tu conosci
 e pur tutto il possiedi. Al cielo, ai numi
190giuro che più...
 Roberto
                               Deh taci.
 Col grado cangierai sensi e costumi.
 Costanza
 Andiam ora se vuoi,
 ov’è meno di rischio e più di pace
 verrò, se pur ti piace.
 Roberto
195No no, regna nel mondo
 come nell’alma mia; sì vil non sono
 ch’a discender dal trono io t’essortassi;
 non t’amerei, se a prezzo tal ti amassi.
 Costanza
 Pensa che giunta al regno e altrui consorte
200mi vieteran d’amarti,
 per tuo, per mio castigo, onore e fede.
 Roberto
 Lo so. Ma pur desio
 più la grandezza tua che il piacer mio.
 Costanza
 Poscia invan ti dorrai.
 Roberto
                                           La tua beltade,
205che pur amo e non spero,
 più che degna di me, degna è d’impero.