L’Arcadia in Brenta, Ferrara, Barbieri, 1749 (Venezia)

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 Camera in casa di Fabrizio.
 
 Madama LINDORA, poi il conte BELLEZZA
 
 LINDORA
 Dove Laura e Rosana,
 dove mai sono? Ohimè, che nel cercarle
 dalla sala alla stanza
450ho tanto caminato
 che mi sento di già mancar il fiato.
 Vorrei seder un poco.
 Chi è di là? V’è nessuno?
 IL CONTE
 Madama, vi son io.
 LINDORA
455Da sedere... Oh perdoni;
 non l’avevo veduto.
 CONTE
 A tempo son venuto. (Gli dà la sedia)
 S’accomodi.
 LINDORA
                         Mi scusi...
 CONTE
 Anzi al provido ciel le grazie io mando,
460perché degno mi fe’ di suo commando.
 LINDORA
 (Non mi dispiace, è tutto gentilezza).
 Ma chi è lei, mio signore?
 CONTE
 Son il conte Bellezza,
 un vostro servitore,
465obligato, divoto e profondissimo.
 LINDORA
 Anzi mio padronissimo.
 CONTE
 Deh, mi conceda l’alto onor sovrano
 di poterle bacciar la bianca mano.
 LINDORA
 Ahi!
 CONTE
            Cos’è stato?
 LINDORA
470M’avete rovinato il mio ditino.
 Toccate pian pianino;
 son tanto delicata
 che non posso sì forte esser toccata.
 CONTE
 Leggierissimamente
475alzo la lattea dellicata mano
 e con l’avida bocca...
 LINDORA
 No no, che se mi tocca
 l’acuto pelo che vi spunta al mento,
 mi vedrete cadere in svenimento.
 CONTE
480Lo farò con tal arte
 che voi ne stupirete;
 siate pietosa, oh dio, se bella siete.
 LINDORA
 (Mi commove).
 CONTE
                                Prostrato,
 mia bella, al vostro piede,
485vi domando pietà, grazia, mercede.
 LINDORA
 Via, prendete la mano.
 CONTE
 Cara man...
 LINDORA
                         Piano, piano.
 CONTE
 Ancor non l’ho toccata.
 LINDORA
 L’avete con il fiato un po’ alterata.
 CONTE
490Andrò cauto anche in questo.
 Lasciate...
 LINDORA
                      Non stringete.
 CONTE
 Riposate la man sovra il mio braccio.
 LINDORA
 Che ruvido pannaccio!
 CONTE
 Vi porrò il fazzoletto.
 LINDORA
495Non mi par molto netto.
 CONTE
 Dunque che far dovrò!
 LINDORA
 Non saprei.
 CONTE
                         Ah madama, io morirò.
 LINDORA
 Vi vorrei compiacer ma non vorrei
 che la mia compassione...
 CONTE
500Trovata ho una invenzione
 che non vi spiacerà. La bella mano
 alzate da voi stessa
 e mentr’ella s’appressa al labro mio
 il labbro inchino e me gl’accosto anch’io.
 LINDORA
505Mi contento.
 CONTE
                          Sian grazie al cielo, al fato;
 generosa madama, io son beato.
 Eccomi, alzate un poco.
 Ancora un poco più.
 LINDORA
                                       Non mi stancate.
 CONTE
 Ma se non vi fermate
510per un momento solo...