Il viaggiatore ridicolo, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA III
 
 GIACINTO e LIVIETTA
 
 Giacinto
 Hai veduto Livietta?
 Livietta
                                         Sì, ho veduto.
 Giacinto
1010Quelli si son sposati.
 Livietta
 Per quattro o cinque dì saran beati.
 Giacinto
 Niente di più?
 Livietta
                              Si dice
 che arrivan presto al matrimonio i guai.
 Giacinto
 A chi ha giudizio non arrivan mai.
1015Se io mi maritassi,
 vorrei che la consorte
 fosse lieta con me fino alla morte.
 Livietta
 Come vorreste far?
 Giacinto
                                      Quella lezione
 che mi faceste voi,
1020frutto d’una leal sincerità,
 e lasciarvi goder la libertà.
 Livietta
 Giacinto, a questo patto
 il matrimonio è fatto.
 Giacinto
 Per non sperare invano,
1025porgetemi la mano.
 Livietta
                                       Ecco la mano.
 Giacinto
 Siete mia?
 Livietta
                       Sarò vostra.
 Giacinto
                                               Or son contento.
 In questa nostra casa,
 senza far i contratti molto lunghi,
 nascono i matrimoni come i funghi.
 
1030   Ci sposeremo tra suoni e canti,
 sposi brillanti, pieni d’amor.
 Voglio i violini, voglio i violoni,
 voglio il fagotto con l’oboè. (Sentendo suonare la tromba da caccia)
 Quest’istrumento non fa per me.
 
1035   Con la violetta, con la spinetta,
 la mia Livietta voglio sposar. (Parte)