Il viaggiatore ridicolo, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA II
 
 Donna EMILIA ed il CONTE
 
 Conte
 Se non bastan le preci, il pianto, il sangue
980impiegherò, mia cara,
 per ottener la bella mano in dono.
 donna Emilia
 Oimè, confusa io sono,
 che risolver non so.
 Conte
 Basta per or che non mi dite un no.
 donna Emilia
985Non merta il vostro affetto
 ch’ora un’ingrata io sia.
 Conte
                                              Pietade avete?
 donna Emilia
 Deh vi basti così, più non chiedete.
 Conte
 Ecco il sospetto mio. Speranze vane
 ite pur dal mio seno, ite lontane. (Si scosta)
 donna Emilia
990Conte.
 Conte
                Ingrata!
 donna Emilia
                                  Perché?
 Conte
                                                   Mi struggo invano.
 donna Emilia
 Che vorreste?
 Conte
                             La mano.
 donna Emilia
                                                 Ecco... la mano.
 Conte
 
    Cara man che mi consola,
 cara pace del mio cor,
 amerò sempre te sola,
995tu sarai mio dolce amor.
 
 donna Emilia
 
    Questa man che ti concede
 la pietà del tuo dolor,
 pegno sia della mia fede,
 pegno sia d’un vero amor.
 
 Conte, donna Emilia a due
 
1000   Più non sento il rio tormento
 che mi strugge in seno il cor.
 
 Conte
 
    Cara, addio.
 
 donna Emilia
 
                             Non mi lasciate.
 
 Conte
 
 Tornerò.
 
 donna Emilia
 
                   Non vi scordate.
 
 a due
 
 Tutto vostro è questo cor.
 
1005   Ah felice amor novello,
 sei pur caro, sei pur bello!
 Cresci pure a poco a poco,
 dolce foco, amato ardor. (Partono)