Il viaggiatore ridicolo, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA XI
 
 Dalla porta in fondo al cortile vedesi arrivare la MARCHESA e LIVIETTA cameriera, con altri servitori e lacchè. Il CAVALIERE la serve di braccio e don FABRIZIO la seguita, offerendosi servirla dall’altra parte ed ella non gli bada, facendosi tutto questo con un poco di sinfonia; GIACINTO fa portar i bavuli e complimenta con la servitù della marchesa
 
 Marchesa
 Sono stanca dal viaggio;
 bisogno ho di riposo.
 Cavaliere
                                         Sì, madama;
 subito, servitori,
 ova fresche, tè lungo e cioccolato.
 Marchesa
295Signor, troppo gentile. (Al cavaliere)
 don Fabrizio
 La signora marchesa
 comandi pur, sarà servita; andiamo.
 Marchesa
 Chi è quest’uomo sgarbato? (Al cavaliere)
 Cavaliere
 Povero galantuom, non ha viaggiato.
 don Fabrizio
300Son io quel che ha l’onore
 di riceverla in casa e di servirla.
 Marchesa
 Questi è il padron di casa? (Al cavaliere)
 Cavaliere
                                                    Così è.
 Ma lasciatevi pur servir da me.
 Marchesa
 Ehi, Livietta.
 Livietta
                           Comandi.
 Marchesa
305Datemi il samparelie.
 Cavaliere
                                           Io, io madama.
 Ecco, scegliete il più gradito odore. (Le offre varie boccette d’odori)
 Marchesa
 Troppo gentile.
 Cavaliere
                               Vostro servitore.
 don Fabrizio
 Si sente mal? Vuol che le diamo un brodo? (Alla marchesa)
 Marchesa (Guarda don Fabrizio, poi ridendo si volta al cavaliere)
 Cavaliere
 Vi ho capito, madama; anch’io lo godo.
 Marchesa
310Oimè, l’aria colata
 mi piomba in su la testa.
 Si ha da star qui? Che cerimonia è questa?
 Cavaliere
 Eccomi, madamina, andiam di volo. (Le dà mano)
 don Fabrizio
 Favorisca anche me. (Le offre la mano)
 Marchesa
                                         Bastami un solo.
 
315   No, signor, bene obbligata. (A don Fabrizio)
 (Ha la mano un po’ sudata,
 non mi voglio insudicciar). (Da sé)
 Mio signor, le son tenuta
 dell’onore, del favore
320di volermi accompagnar. (Al cavaliere)
 Presto, presto, se più resto
 qualche mal mi venirà. (Parte servita dal cavaliere senza badare a don Fabrizio)
 
 don Fabrizio
 
    Madamina graziosina
 non mi bada e se ne va. (Parte)