I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA VI
 
 Sala.
 
 Il MARCHESE e la CONTESSA
 
 Contessa
 
    Ah che mi fate ridere,
 ah non ne posso più.
 Una più bella immagine
 mai concepita fu.
 
1315   Ah che mi fate ridere,
 ah non ne posso più.
 
    La marchesina... Oh bella!... (Ridendo)
 E la sorella... anch’ella...
 Per il do re mi fa...
1320Povero mio fratello...
 Dubito che il cervello
 canti il mi fa sol la.
 
 Marchese
 Voi ridete, germana, e al vostro solito
 voi ponete in ridicolo
1325quel che v’è di più grave e di più serio.
 Contessa
 Serio e grave? Davver? Volete voi
 ch’io vi parli sul serio e gravemente?
 Badate attentamente
 che una sposa, una dama, un cuor ch’è ancora
1330semplice, puro e schietto,
 non penetri, non sappia un tal sospetto
 e, badateci bene,
 che un ingiusto sospetto insulta e sdegna
 e chi, a torto corregge, il male insegna.
 Marchese
1335È ver; ma tutti uniti,
 Tolomello e Fabrizio
 e fin Lisetta istessa...
 Contessa
 Come! Lisetta anch’essa? Orsù capisco;
 tutti sono d’accordo a rovinarvi,
1340a tradirvi, a ingannarvi. A me, fratello,
 lasciate a me la cura
 d’esaminare e di scoprire il tutto;
 vedrete or or delle mie cure il frutto.
 Marchese
 Voglia il ciel che si sappia...
 Contessa
                                                    Presto, presto;
1345pria che la marchesina ne sia istrutta,
 qui la famiglia tutta
 fate che si raguni e venir fate
 spettatori di quel che ho immaginato
 anche gli abitator del marchesato.
 Marchese
1350Sono qui nel cortile
 tutti ancora raccolti. Olà, ciascuno
 entri liberamente.
 Voglio essere a lor feste anch’io presente.