I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA VII
 
 Il MARCHESE, poi TOLOMELLO e GIRARDINO
 
 Marchese
 Ha ragione Fabrizio.
785Un uomo sconosciuto
 non merita l’accesso
 e il suo talento istesso
 prova contro di lui. Se onesto fosse,
 quanto sembra nel canto abile, esperto,
790un migliore cammin si avrebbe aperto.
 Sì, lo farò partir. Ma Tolomello
 suo amico e protettor? Di lui parlommi
 testé con amicizia e non mi disse
 della doppia donata... È qualche tempo
795che osservo Tolomello e mi è sospetto,
 conosco il mio difetto.
 Procuro i servi miei render felici
 e ne abusano e sono miei nemici.
 
    Non fo che orgogliosi,
800non nutro che ingrati,
 nemici giurati
 del giusto e del ver.
 
    Fra loro gelosi
 se parlo, se dono;
805la vittima i’ sono
 d’un vano poter. (Va per partire ed incontra Tolomello e Girardino)
 
 (Eccoli per l’appunto).
 Tolomello
                                            Mi permetta
 ch’io le presenti un uomo che fra gli uomini
 è il fior de’ galantuomini,
810pieno d’abilità, pieno d’onore.
 Un uom come son io schietto di core.
 Girardino
 Troppa bontà. (A Tolomello)
 Marchese
                              Non uso
 incogniti accettar. (Con qualche austerità ed allontanandosi)
 Tolomello
                                     Signor, perdoni.
 Girardino
 Le raccomandazioni...
 Marchese
815Di chi? Di Tolomello? Le comprendo
 e giustizia lor rendo.
 Tolomello
 Sentite? (A Girardino con vanità)
 Marchese
                    Che domani...
 Tolomello
 Accostatevi a lui. (Piano a Girardino)
 Marchese
 Dal marchesato mio parta costui. (Parte)