I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA VI
 
 FABRIZIO, poi il MARCHESE
 
 Fabrizio
 Sì signor, sì signore;
 vuol tutto in una volta,
 sposa, impiego, fortuna, onori e stato;
 gli darem, se comanda, il marchesato.
 Marchese
755Fabrizio.
 Fabrizio
                    Mio signor.
 Marchese
                                           Vi ho qui veduto
 parlare a uno stranier. Lo conoscete?
 Fabrizio
 No signor ma...
 Marchese
                               Le dame
 l’hanno a cantare inteso,
 divertite si sono e s’ei n’è degno
760trattenerlo, impiegarlo,
 per piacere alle dame, io m’impegnai.
 Fabrizio
 Nol conosco, signor, ma temo assai.
 Marchese
 Perché?
 Fabrizio
                  Perché, se fosse
 qualche cosa di buono, arrossirebbe
765d’andar limosinando.
 Marchese
 L’elemosina chiese? E come e quando?
 Fabrizio
 Poco fa, Tolomello,
 ch’è un’altra buona pezza,
 con lui forse d’accordo,
770una doppia per lui mi ha domandata.
 Marchese
 E l’ha presa? (Con meraviglia)
 Fabrizio
                            L’ha presa e l’ha intascata.
 Marchese
 Creduto non l’avrei.
 Ha un aspetto civile...
 Fabrizio
                                          Ah, mio signore,
 non conviene arrestarsi all’esteriore.
 
775   La terra è piena di vagabondi,
 di belle cere, di gabbamondi;
 meglio è d’alcuno non si fidar.
 
    Oh le signore... da un chittarino...
 da un mandorlino... da un cantarino
780si lascierebbero... tutte ingannar.
 
    Io non son solito dir mal del prossimo,
 ma in quest’incognito veggio del torbido,
 parmi a proposito di farlo andar. (Parte)