I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA III
 
 LISETTA e detti
 
 Lisetta
 (Girardin con Merlina?) (Da sé)
 Girardino
                                                (Anderò via). (Piano a Merlina)
 Merlina
 (No no, restate qui). (Piano a Girardino)
 Lisetta
 (Che parlan fra di lor?) (Da sé)
 Merlina
                                              Venga, signora,
640le diam la permissione;
 noi non abbiam timor né soggezione.
 Lisetta
 Soggezione! Timor! Pare, a sentirla,
 che Girardino sia
 qualche cosa del suo.
 Merlina
                                         Chi sa? Può darsi...
 Girardino
645Con licenza...
 Lisetta
                           Restate, (A Girardino con autorità)
 vi ho da parlar...
 Merlina
                                 Sentite?
 Vi comanda. Ubbidite. (A Girardino ironicamente)
 Girardino
 (Sono in un imbarazzo...) (Da sé)
 Son pressato d’andar... (A Lisetta)
 Merlina
                                             Povero pazzo!
650Che! Ci vuol tanto a dirle:
 «Perdoni, signorina,
 non dipendo da lei ma da Merlina?»
 Lisetta
 Da Merlina?
 Girardino
                          (Cospetto!
 Il mio resto m’aspetto).
 Merlina
                                              Sì, signora.
655Credo che sullo sposo
 la sposa abbia diritto. Ha forse a lei
 Girardino la fé, l’amor giurato?
 Lisetta
 Io... (mentitore!) io non ci ho mai pensato.
 
    Innamorarmi di quel bel fusto?
660Son sempre stata di miglior gusto.
 Cedo a chi merita tanta beltà.
 
 Merlina
 
    Neanche la volpe non vuol ciriege,
 perché sull’albero montar non sa.
 
 Lisetta
 
    La non mi sdegni, la non m’irriti. (A Merlina con collera)
 
 Girardino
 
665Siam buoni amici, viviamo uniti.
 
 Merlina, Girardino a due
 
 Oh sì, lo merita tanta bontà. (Burlando fra loro)
 
 Lisetta
 
    (No, quest’insulto non lo perdono;
 se non mi vendico, non son chi sono.
 Ciascun di loro mel pagherà). (Parte)