I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA XVI
 
 Giardino.
 
 GIRARDINO, poi il MARCHESE, la CONTESSA, la MARCHESA, poi TOLOMELLO
 
 Girardino (Seduto all’ombra di un platano, cantando ed accompagnandosi con un mandorlino o con una chitarra)
 
440   Gli augelletti in lor favella
 si fan noto il loro ardor.
 Passerino e passerella
 se l’intendono fra lor.
 Ci, ci, ciò, passera bella,
445ci, ci, ciò, mio dolce amor.
 
 Contessa
 Chi è quell’uom?
 Marchese
                                  Non lo so.
 la Marchesina
                                                      Mi fa piacere.
 Contessa
 Forse ricanterà. Stiamo a vedere.
 Girardino
 
    Anche il gregge in sua favella
 fa palese il proprio ardor
450e l’agnello con l’agnella
 se l’intendono fra lor.
 Be, be, be, la pecorella,
 be, be, be, mio dolce amor.
 
 Contessa
 Bravo, bravo, bravissimo!
 Girardino
455Vi domando perdono... (Confuso ed intimorito)
 Contessa
 Siete voi forestier?
 Girardino
                                      Per ubbidirla...
 Ma a chi mai... a chi mai
 ho l’onor di parlar? (Con timidezza e rispetto)
 Contessa
                                       Che il vostro spirto (Con allegria)
 si calmi e rassicura.
460Siam forestier, siam forestier noi pure.
 (Non gli diam soggezione). (Piano al marchese)
 Girardino
                                                     (Oimè! Respiro.
 Il padrone temea). (Da sé)
 Marchese
                                      (Lavinia ammiro). (Alla marchesa ridendo)
 la Marchesina
 Fate che canti ancor. (Piano alla contessa)
 Contessa
                                         Via, seguitate.
 Girardino
 Io son, signora mia...
 Contessa
                                         No no, cantate. (Sopraggiunge Tolomello e resta indietro con dispetto maravigliandosi)
 Girardino
 
465   Anche i polli in lor favella
 si fan noto il loro ardor
 e galletto e gallinella
 se l’intendono fra lor.
 Co, co, co, la pollastrella,
470co, co, de, mio dolce amor.
 
 Contessa
 È un incanto.
 Marchese
                            È un portento.
 la Marchesina
 Mi piace estremamente.
 Tolomello
 (Son confuso... stordito... Oh che accidente!) (Da sé lontano)
 Girardino
 (Chi sa che la fortuna
475non mi voglia aiutar?)
 Tolomello
                                            (Ci vuol politica.
 La contessa e il padron son per costui.
 Farsi merto convien presso di lui). (Da sé)
 Signore, i contadin, le villanelle,
 in segno di rispetto e d’esultanza,
480son qui venuti e intrecciano una danza.
 la Marchesina
 A ballar, a ballar. (Parte correndo e saltando)
 Marchese
                                   Vi seguo anch’io. (Parte velocemente)
 Contessa
 Restate qui, ci rivederemo, addio. (A Girardino e parte)