I volponi, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA VI
 
 TOLOMELLO, poi GIRARDINO
 
 Tolomello
 Brava, brava! Capisco e siam d’accordo.
135Anch’io ti sposerò, se non ritrovo
 occasione miglior... Ma chi è colui
 che domanda di entrar? Venga, signore.
 Girardino
 Perdoni.
 Tolomello
                   Mi fa onore.
 Girardino
 Vossignoria è di casa?
 Tolomello
                                           Per servirla.
140Cameriere d’onor, per ubbidirla.
 Girardino
 (Mi par molto gentil!)
 Tolomello
                                           (Qualche spiantato
 che vien per iscroccar).
 Girardino
                                             C’è il suo padrone?
 Tolomello
 Non c’è.
 Girardino
                  Se mi permette,
 l’aspetterò.
 Tolomello
                        S’accomodi.
145Una sedia... (Vuol prendere una sedia)
 Girardino
                          No, certo... (Impedisce che la prenda)
 Tolomello
 Permetta...
 Girardino
                        No sicuro.
 Tolomello
 La prego...
 Girardino
                       La scongiuro...
 Tolomello
 Il mio dover...
 Girardino
                             Nol merita il mio stato.
 Tolomello
 (Chi diamine è costui?)
 Girardino
                                              (Quant’è garbato!)
 Tolomello
150Forastier?
 Girardino
                      Sì, signore.
 Tolomello
 Di dove?
 Girardino
                    Di Venezia.
 Tolomello
 Vivano i Veneziani,
 gente onesta, sincera e di buon core.
 La prego, per favore,
155se servirla poss’io, non mi risparmi
 né in fatti né in parole.
 (Vorrei pure saper che cosa vuole!)
 Girardino
 Poich’ella si esibisce...
 Tolomello
                                           Sì, signore,
 mi esibisco di core.
160Chieda, parli, comandi.
 Utile in qualche cosa esserle io spero;
 e si fidi di me, son uom sincero.
 Girardino
 (Ti ringrazio, fortuna. Ho ritrovato
 alfine un galantuom). Le mie vicende...
 Tolomello
165Vicende! (Con riso affettato)
 Girardino
                     Sì, signor.
 Tolomello
                                          (Principiam male).
 Girardino
 M’han ridotto a servir.
 Tolomello
                                            Bravo! È venuto
 in ottima occasione.
 Le nozze del padrone... Favorisca,
 qual impiego vorrebbe?
 Girardino
                                               Bramerei,
170presso la dama o presso il cavaliere,
 posto di segretario o di scudiere.
 Tolomello
 Segretario o scudier! Bravo, bravissimo.
 (Due posti ch’io sospiro). Lasci fare.
 Il modo troveremo.
175Penseremo... Vedremo...
 Girardino
                                               Se la cosa
 non potesse riuscire...
 Tolomello
 La si lasci servire.
 Girardino
 Ho lettere, attestati e protezioni.
 Tolomello
 Non si fida di me?
 Girardino
                                     Mi meraviglio.
180Vedo che con bontà mi favorisce,
 che da sé si esibisce
 e non vuol che mi fidi?
 Le domando perdono...
 Tolomello
 (Non mi conosce ancor. Vedrà chi sono).
185Vada e torni domani e saprà tutto;
 non parli con nessuno.
 Girardino
 In caso di bisogno,
 ho una lettera in tasca
 per la sorella del signor marchese.
 Tolomello
190Per la contessa?... No, non la presenti.
 È un poco pazzarella ed il padrone
 non fa caso di lei.
 Girardino
                                   Raccomandato
 sono con un biglietto al maggiordomo...
 Tolomello
 A Fabrizio? Se occorre
195gli parlerò io stesso ma si guardi
 a parlargli da sé. So quel che io dico;
 son uom di corte e di riuscir confido;
 la si fidi di me.
 Girardino
                               Di lei mi fido.
 Tolomello
 Vada dunque e ritorni
200e se in questi contorni
 vede il padron, la dama o il maggiordomo,
 non parli a chi che sia,
 che di farle del ben la cura è mia.
 
    Buon veneziano, oh caro!
205V’amo con tutto il cor.
 Un colpo vi preparo,
 degno del mio valor.
 
    (Ma è necessario al mondo
 politica, condotta). (Da sé)
210Io so qual è la botta
 del bravo schermitor. (Parte)