Il quartiere fortunato, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA II
 
 BELLINDA sola
 
 Bellinda
 Il barbaro consiglio
 al suo cor dalla gloria alfin si diede;
 ei non cura il mio duolo o non lo crede.
 Misera! Ogni momento
455ho d’avere un tormento? Il men sarebbe
 la morte paventar fra mille spade;
 ma il dubitar mai sempre
 di perdere il mio ben che tanto amai
 è di morte un dolor peggiore assai.
460Era pur meglio, oh dio!
 che nello stato mio
 libero e vedovil fossi restata,
 meglio ch’io non mi fossi innamorata.
 Si va accendendo il foco e allora solo
465s’apprende il crucio, il tedio,
 quando che al nostro mal non v’è rimedio.
 
    Quante donne maritate
 solean dir: «Mai più, mai più»;
 e poi vedove restate
470s’han tornato a maritar.
 
    E chi sente i lor lamenti
 suol rispondere così:
 «A tuo danno se ti penti;
 ti dovevi contentar».