Il quartiere fortunato, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA II
 
 BELLINDA e detto
 
 Bellinda
 Dove, dove sì presto?
 Roccaforte
                                          Addio, madama.
215Vado in distaccamento;
 vado a posti avanzati.
 S’io vivo, tornerò lieto e giocondo;
 se moro, ci vedremo all’altro mondo.
 Bellinda
 Oimè, voi mi lasciate?
 Roccaforte
220Di che vi lamentate?
 Bellinda
                                         Ah che m’avete
 promesso ognor d’amarmi,
 d’esser fedele e non abbandonarmi.
 Roccaforte
 Ebben, non ho adempito
 a quanto vi ho promesso?
225Fin che vi stetti appresso
 vi ho serbato l’amor, la fede mia;
 ora vuole il dover ch’io vada via.
 Bellinda
 Ah misera Bellinda!
 Che farò, sventurata?
230Ah perché mai mi avete innamorata?
 Son tenera di core;
 non posso dir di no; m’avete cotta
 al vostro dolce foco;
 deh fermatevi meco ancora un poco.
 
235   Per questo pianto,
 pupille amate,
 non mi lasciate
 sì presto ancor.
 
    Ah che per vanto
240barbari siete
 e duro avete
 nel seno il cor.
 
 Roccaforte
 Bella, siete in errore;
 non ho sì duro il core;
245anzi i vostri bei rai
 me l’hanno al certo intenerito assai.
 Bellinda
 Se così fosse, ingrato,
 voi non mi lasciereste.
 Roccaforte
 Ma che? Pretendereste
250ch’io lasciassi da banda
 l’obbedienza dovuta a chi comanda?
 Nol posso e nol farei.
 Amano i pari miei
 con eroica fortezza,
255prima la gloria e poscia la bellezza.
 Bellinda
 E come vi potete
 vantar di fedeltà, se ogni momento
 v’aspettate chiamati alla partenza
 e partite con tanta indifferenza?
 Roccaforte
260La nostra fedeltà dura sintanto
 che durano i quartieri.
 Fra noialtri guerrieri
 quel si dice fedel che un solo foco
 coltiva in seno nel medesmo loco.
265Peraltro cosa giova
 l’amare in lontananza?
 Cara Bellinda mia,
 struggersi da lontano è una pazzia.
 
    Fin che amor mi dà diletto
270gli do loco nel mio cor;
 ma non voglio nel mio petto
 gelosia né batticor.
 
    A me piace da vicino
 coltivare un bel visino
275e son fido e son costante;
 ma se vado poi distante
 io gli son buon servitor.
 
    Buon amante e buon soldato
 ho imparato a far l’amor.
 
 Bellinda
280Perché non dirmi questo
 prima d’innamorarmi?
 Roccaforte
 Con ragion dispensarmi
 potea da dirvi ciò, se il vostro sesso
 da per tutto con noi suol far lo stesso.
285Appena son partiti
 dalla cittade i reggimenti nostri,
 amar tornate i paesani vostri;
 ed essi che han bisogno
 di profittar di vostra cortesia
290si scordan la passata gelosia.
 Bellinda
 Ma io no certamente
 non farò mai così; non ebbi amanti,
 non ne ho, non ne voglio;
 a voi sarò fedele,
295v’amerò benché lungi e ancor crudele.
 Roccaforte
 Ah madama, qual colpo
 fanno in me tai parole?
 Bellinda
                                             Ah m’ingannate.
 No, crudel, non mi amate.
 Roccaforte
                                                  Anzi v’adoro.
 Voi siete il mio tesoro ed ho timore
300che il mio povero core
 stavolta, a mio dispetto,
 mi tormenti lontan col vostro affetto.
 Bellinda
 Fosse almeno così per mio conforto.
 Ah barbaro! (Piangendo)
 Roccaforte
                           Son morto.
305Quel sospiro, quel pianto,
 di intenerirmi ha il vanto.
 Deh bell’idolo mio... (Odesi suonare il tamburo)
 Il tamburo suonò; Bellinda, addio.
 Bellinda
 Mi lasciate così?
 Roccaforte
                                 Sentiste il suono?
310Amante, è ver, ma buon soldato io sono.
 
    Caldo leon fierissimo,
 che amoreggiar dilettasi,
 degli Africani al strepito
 balza veloce in piè.
 
 Bellinda
 
315   Fida leonessa e fervida
 segue il compagno amabile,
 vuole il suo ben difendere
 o vuol morir con sé.
 
 Roccaforte
 
    Lo strepito s’appressa,
320io son leon che va.
 
 Bellinda
 
    Io son la leonessa
 che voi seguiterà.
 
 Roccaforte
 
    Valore che vaglia
 per gir in battaglia
325la donna non ha.
 
 Bellinda
 
    Son franca, son forte,
 la guerra, la morte
 timor non mi fa.
 
 Roccaforte
 
    Che cosa sapete?
330Che cosa volete
 venire a far là?
 
 Bellinda
 
    Provatemi e poi
 vedrete anche voi
 s’io fo come va.
 
 Roccaforte
 
335   Preparatevi a far l’esercizio,
 fate come vedete far me. (Le dà uno schioppo)
 
 Bellinda
 
    A una donna che ha qualche giudizio
 questa cosa difficil non è.
 
 Roccaforte
 
    Presto presto, armi in spalla;
340a destra... (Roccaforte comanda l’esercizio e Bellinda lo eseguisce) Remetté.
 A sinistra... Remetté.
 
    Brava! L’armi presentate;
 armi a terra.
 Par che siate stata in guerra,
345ne sapete quanto me.
 
 Bellinda
 
    Se volete... venirò.
 
 Roccaforte
 
 Non so dir... Ci penserò.
 
 Bellinda
 
    Idol mio... non mi lasciate.
 
 Roccaforte
 
 Voi mi fate... intenerir.
 
 a due
 
350   Alla guerra, alla guerra si vada
 e Cupido con noi venirà. (Si sente il tamburo)
 
    Si combatta, si vinca o si cada,
 il mio core contento sarà.
 
 Fine della seconda parte