Il quartiere fortunato, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA PRIMA
 
 ROCCAFORTE solo
 
 Roccaforte
 
    Viva la guerra,
 viva l’amore.
 Quando si more,
 schiavo, signori.
180Quando si vive
 lieti si sta.
 
 Dica chi vuol, la guerra
 è il mestiere più bel di questo mondo,
 mestier che può dal niente
185trar a gradi sublimi il valoroso,
 mestier tanto gustoso
 che alletta i gran signori,
 che dispensa all’eroe palme ed allori.
 Oh mi diran: «Si muore»;
190è vero; ed io rispondo
 che ognun deve morir che nasce al mondo.
 O morire alla guerra
 o morir sul suo letto,
 la morte è sempre morte;
195e meglio muor chi è coraggioso e forte.
 Ma tolto quel periglio
 che dell’uomo è comun, tolto quel poco
 di fatica e di stento
 che in suo grado ciascun dee sostenere,
200il mestier della guerra è un bel mestiere.
 Quando a quartier s’arriva
 si trovan quelle donne... Oh bella cosa!
 Io ne ho trovata una
 sì bella, sì amorosa
205che mi fa tanta buona compagnia,
 che non ebbi l’eguale in vita mia. (Viene un soldato e gli presenta un piccolo foglio)
 Cos’è questo? Ho capito.
 Vuole in distaccamento
 il general ch’io vada;
210presto, dammi il cappello e la mia spada. (Il soldato eseguisce)
 Ah Bellinda, Bellinda,
 mi spiace di lasciarti;
 ma conviene obbedir, non so che farti. (S’incammina)