Il quartiere fortunato, Venezia, Zatta, 1794

Vignetta Manca la princeps
 SCENA II
 
 ROCCAFORTE e detta
 
 Roccaforte
                                                 È lei, signora,
 la padrona di casa?
 Bellinda
                                      A’ suoi comandi.
 Roccaforte
 Scusi. Venite avanti. (Entrano alcuni soldati col bagaglio di Roccaforte)
 Bellinda
                                         (Oimè! Ci sono). (Da sé)
 Roccaforte
 Vi domando perdono.
 Roccaforte son io,
20offiziale di rango e cavaliere;
 ed è la vostra casa il mio quartiere.
 Bellinda
 Ma... signor... non vi è loco.
 Roccaforte
 Mi contento di poco.
 Bellinda
 Ho un solo appartamento...
25Non ho che una cucina ed una stanza.
 Roccaforte
 Per il bisogno mio sono abbastanza.
 Bellinda
 Ed io, signore...
 Roccaforte
                                E voi
 vi servirete dello stesso foco.
 Bellinda
 Ma... la camera è quella che mi preme.
 Roccaforte
30L’abitarem, se ciò v’aggrada, insieme.
 Bellinda
 Signor, mi meraviglio.
 Chi pensate ch’io sia?
 Con le donne onorate
 non si parla così...
 Roccaforte
                                    Via, scaricate. (Ai soldati)
35Ponete in quella stanza i miei bauli,
 li schioppi, le pistole
 e senz’altre parole,
 se non trovate stalla apparecchiata,
 disponete i cavalli nell’entrata. (I soldati col bagaglio entrano in una stanza)
 Bellinda
40(Misera me! Sto fresca). (Da sé)
 Roccaforte
                                                Con licenza.
 Voglio andar a veder per mio diletto
 se la camera è bella e buono il letto.
 Bellinda
 Ma signor, mi perdoni... Io non intendo...
 Roccaforte
 Cosa andate dicendo?
45Dovreste consolarvi
 d’avere in casa vostra
 un uom della mia sorte.
 Informatevi ben chi è Roccaforte.
 
    Io son quell’uom terribile
50che tutti fa tremar.
 Ma sono ancora amabile,
 con donne so trattar.
 
    La faccia furibonda
 vi ha fatto del timor.
55Sareste più gioconda
 se mi vedeste il cor. (Entra nella stanza)