Il talismano, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA XVI
 
 LINDORO, poi CAROLINA da vecchia come prima
 
 Lindoro
970Oh ciel! La mia rovina
 scritta è in que’ fogli. Il segretario amico
 m’avvertì in confidenza
 ma riparo non veggio alla violenza.
 Carolina
 (Eccolo. Pria ch’io sorta,
975se non oso, ov’io son, scoprirmi appieno,
 incognita vogl’io parlargli almeno).
 Lindoro
 Qual volto rispettabile, sereno
 s’offre a’ miei sguardi?
 Carolina
                                             Il cielo vi consoli,
 giovinetto gentil.
 Lindoro
                                  Gli auguri vostri
980oda il ciel men severo.
 Carolina
 Lieto vedervi io spero,
 se grato, se costante
 siete a tenera amante.
 Lindoro
                                           E chi vi ha detto
 ch’arde il mio cor?
 Carolina
                                     Non me l’ha detto alcuno
985ma lo deggio saper più di nessuno.
 Lindoro
 (Fosse di Carolina
 la madre, la congiunta?... Ah Carolina
 orfana, sconosciuta...
 Che pensare non so). Dite di grazia,
990conoscete l’oggetto
 del tenero amor mio?
 Carolina
 Lo conosco.
 Lindoro
                        Qual è?
 Carolina
                                         Mio ben, son io.
 Lindoro
 Voi? (Con equivoca ammirazione)
 Carolina
             Vi par cosa strana?
 Temete che la gente
995v’insulti e vi derida? Agl’insensati
 il vostro labbro, il vostro cor risponda:
 «Non sapete in colei qual bel s’asconda».
 Lindoro
 Credo che siate stata
 amabile, vezzosa.
 Carolina
                                   Agli occhi vostri
1000so che tale ancor sono.
 Lindoro
 Vi domando perdono...
 Molto voi meritate;
 ma...
 Carolina
             Quel ma che vuol dir? Su via, parlate.
 Lindoro
 
    Quel soave e dolce aspetto
1005tutto esige il mio rispetto.
 Ma sapete, ma intendete...
 Risparmiatemi il rossor.
 
 Carolina
 
    Prende l’uom che mal discerne
 lucciolette per lanterne.
1010Non sapete, non vedete
 quel che in me nasconde amor.
 
 Lindoro
 
    Quest’è un scherzo, quest’è un gioco.
 
 Carolina
 
 Arde il cor, verace è il foco.
 
 a due
 
 (Giusto cielo, squarcia il velo!)
1015Ah voi siete nell’error.
 
 Carolina
 
    Mio caro...
 
 Lindoro
 
                          Parlate.
 
 Carolina
 
 M’amate?
 
 Lindoro
 
                      Non so.
 
 Carolina
 
    Se dite di no,
 crudel, morirò.
 
1020   Quel labbro, quegli occhi
 mi fanno languir.
 
    (Mi par che l’amore
 si faccia sentir). (Osservando Lindoro)
 
 Lindoro
 
    (Mi par che mi tocchi,
1025mi fa intenerir).
 
 Carolina
 
    Vado. Addio. Se vedo l’amica,
 che volete per voi che le dica?
 
 Lindoro
 
 Le direte ch’io peno per lei.
 
 Carolina
 
 E per me?...
 
 Lindoro
 
                          Ma per voi... non saprei...
1030Dell’amore qual pro? Qual costrutto?
 
 Carolina
 
 Tutto spero e da voi voglio tutto.
 
 Lindoro
 
 Da me tutto?...
 
 Carolina
 
                              E se questo avverrà,
 Carolina contenta sarà.
 
 Lindoro
 
    Non intendo... Non comprendo...
 
 Carolina
 
1035State allegro, non temete,
 Carolina sposarete;
 il suo cor sarà contento
 ed il mio giubbilerà.
 
 Lindoro
 
    Mi consolo ch’or vi sento
1040favellar con serietà.
 
 a due
 
    Voglia amore, voglia il fato
 consolare il cor piagato
 e premiar la fedeltà.
 
    Qual piacere, qual contento,
1045se si approssima il momento
 della mia felicità! (Partono per vie separate)