Il talismano, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA X
 
 LINDORO, poi SANDRINA
 
 Lindoro
 Stordito, sbalordito,
 non ho avuto coraggio
 di parlar, di zittir.
 Sandrina
                                    Ciel! Che ha mio padre?
 In sala l’ho incontrato,
800come un uom forsennato,
 gridare, strepitar.
 Lindoro
                                    Tutto è scoperto.
 Saputo ha l’amor mio. Meschia agl’insulti
 la derision. Lepido a un tempo stesso
 e furibondo in faccia,
805il riso affetta e col beffar minaccia.
 Ma sian gli scherni suoi,
 ma sia il suo minacciar finto o verace,
 non sarò men costante e meno audace.
 
    Il mio cuore è una rocca, uno scoglio
810che l’orgoglio non teme dell’onde.
 Freme il mare e d’intorno alle sponde
 veggio un stuol d’amoretti scherzar.
 
    Mi deride? Non sa, non intende,
 non comprende le gioie d’amore;
815mi minaccia? D’un aspro livore
 la bellezza mi può consolar.