Il talismano, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA III
 
 LINDORO, poi CAROLINA
 
 Lindoro
 Faccia quel che sa fare il mio tutore,
 dica quel che sa dire,
630vuo’ sposar Carolina o vuo’ morire.
 Carolina
 Ah Perillo indiscreto! (Verso la scena)
 Lindoro
                                           Che vi ha fatto
 il povero Perillo?
 Carolina
                                  Oh ciel! Qual sogno!
 Qual piacer! Qual lusinga!
 Qual vision fortunata!
635È venuto Perillo e mi ha svegliata.
 Lindoro
 Deh perdonate, o cara;
 dell’imprudenza sua cagione io sono.
 Carolina
 Per sì bella cagione io gli perdono.
 Lindoro
 Nella vision, nel sogno,
640parte aveva Lindoro?
 Carolina
                                          Era Lindoro
 di quel piacer che m’innondava il petto
 l’unica fonte e il principale oggetto.
 Lindoro
 Dite, dite, narrate.
 Carolina
 Lo farei ma osservate...
645Cardano mi sollecita e mi aspetta.
 Lindoro
 Vi seguirò, non cesserò pregarvi...
 Carolina
 Vengo, vengo, signor, (Verso la scena) vuo’ soddisfarvi. (Mentre si suona il ritornello vedesi da lungi venir Giannina, la quale mostrando curiosità si nasconde ed osserva)
 
    Sulla sponda d’un fresco ruscello
 riposando fra l’erbe ed i fiori,
650agitata da pene e timori
 dolce sonno mi venne a calmar.
 
    Mi pareva, dormendo e sognando,
 di veder di pastori in un coro
 il mio bene, il mio caro Lindoro
655invitarmi a danzare, a cantar.
 
    Voglio andare... Oh ciel! Che pena!
 Non ho fiato... Non ho lena...
 Mi pareva esser legata...
 Oh che sforzi! Affaticata
660non potea più respirar.
 
    Quando veggio d’amori uno stuolo
 che m’innalza, che portami a volo,
 e vicina al mio caro Lindoro...
 ed unita al mio dolce tesoro...
665mi pareva... ed ancora mi par...
 Ah Perillo mi venne a svegliar! (Parte)