Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 SANDRINA, poi PANCRAZIO
 
 Sandrina
 Uomo è Lindoro e quel coraggio ha in seno
 che aver non è permesso
 al mio grado, al mio sesso e ad ogni istante
835veggio al mio amore il precipizio innante.
 Vorrei... e non vorrei... Cieli! Ritorna
 il genitor, mi perdo, mi confondo.
 Vado? Resto? Che fo? Dove m’ascondo?
 Pancrazio
 Parlar, gridare, minacciar che vale? (Con vari fogli in mano)
840Agire, agir conviene.
 Chi fa presto fa bene; e chi fa subito
 fa meglio. Chi è di là?
 Che fai tu in questa stanza? Via di qua. (Chiama e vede Sandrina)
 Sandrina
 Signore, in che ho mancato?
845Sempre meco sdegnato?...
 Pancrazio
                                                  Buona lana,
 lascia che di Lindoro
 abbia l’affar spicciato,
 poi vengo diviato a’ fatti tuoi.
 Lindoro fra gli eroi
850tapetà, tapetà, chi va lì?
 Sandrina in un ritiro, fi, fi, fi. (Imita il pianto caricato. Pancrazio siede, legge i suoi fogli e fa de’ contorcimenti, mentre Sandrina canta)
 Sandrina
 
    In ritiro la Sandrina.
 Cosa ha fatto poverina?
 Quest’è troppa crudeltà.
855E Lindoro, tapatà.
 
    Non intendo, non comprendo
 s’è una pena, s’è un martiro;
 ma piuttosto ch’un ritiro...
 non so dir che non farei.
860Sì piuttosto me n’andrei...
 a cercar la carità. (Parte)