Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 LINDORO, poi SANDRINA
 
 Lindoro
810Stordito, abbalordito
 non ho avuto coraggio
 di parlar, di zittir.
 Sandrina
                                    Ciel! Che ha mio padre?
 In sala l’ho incontrato
 come un uom forsennato
815gridare e strepitar.
 Lindoro
                                      Tutto è scoperto,
 saputo ha non so come
 il segreto amor mio. Meschia agl’insulti
 la derision. Lepido a un tempo stesso
 e furibondo in faccia
820il riso affetta e col beffar minaccia.
 Ma sian gli scherni suoi,
 ma sia il suo minacciar finto o verace,
 non sarò men costante e meno audace.
 
    Il mio cuore è una rocca, uno scoglio
825che l’orgoglio non teme dell’onde.
 Freme il mare e d’intorno alle sponde
 veggio un stuol d’amoretti scherzar.
 
    Mi deride? Non sa, non m’intende,
 non comprende le gioie d’amore.
830Mi minaccia? D’un aspro livore
 la bellezza mi può consolar. (Parte)