Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 GIANNINA, poi PERILLO
 
 Giannina
 Bravo, bravo Lindoro.
670Ho veduto, ho sentito.
 Ho scoperto il mister, tutto ho capito;
 ma tu non sei l’oggetto
 che qui mi fe’ venir. Perillo ingrato
 mi sta nel cor. Veggiam se questi zingari
675avessero una polve, una bevanda,
 una pianta, un lapillo (Non vedendo Perillo)
 per fare all’amor mio tornar Perillo.
 Eccolo appunto. Oh cieli!
 Perillo è in libertà. Vieni Perillo.
 Perillo
680Che vuoi da’ fatti miei? (Sentendosi nominar si volta)
 Giannina
 In prigione non sei?
 Perillo
                                        Non ti ha portata
 il demonio all’inferno?
 Giannina
                                            Cuor ribaldo,
 tu merti ch’una stanza
 là ti sia preparata.
 Perillo
685Tu merti esser da un orso pettinata.
 Giannina
 Che ti ho fatto, crudel?
 Perillo
                                            Tutto quel male
 che far, che dir, che immaginar potesti.
 Per te fui di Pancrazio
 dalla casa scacciato,
690per te sono esiliato ed oggi ancora,
 perfida, avesti il merto
 d’introdurre il notar che mi ha scoperto.
 Giannina
 Fu caso, fu accidente
 ma l’accidente, il caso
695mi servì questa volta a meraviglia,
 per punir un indegno,
 per scoprir, per troncare il tuo disegno.
 Perillo
 Parti, non provocarmi.
 Se seguiti a annoiarmi...
700sai di che son capace...
 Vattene via di qua, lasciami in pace.
 Giannina
 Come! Minacci ancor? Perfido indegno
 m’abborri a questo segno? Aspetta, aspetta.
 Al padrone, al padron; vuo’ far vendetta.
 
705   Se uno zingano indemoniato
 dalla carcere ti ha liberato,
 in galera innanzi sera
 il padron ti manderà.
 
    Eppure ancor mi piange il cor.
710Sento qua drento di te pietà.
 
    Tu mi beffi? Tu sberleffi?
 Malcreato, disgraziato,
 cor ingrato, aspetta, aspetta,
 tu mi provochi a vendetta
715e vendetta si farà. (Parte)