Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 LINDORO, CAROLINA, poi GIANNINA
 
 Lindoro
 Faccia quel che sa fare il mio tutore,
630dica quel che sa dire,
 vuo’ sposar Carolina o vuo’ morire.
 Carolina
 Ah Perillo indiscreto! (Verso la scena)
 Lindoro
                                           Che vi ha fatto
 il povero Perillo?
 Carolina
                                  Oh ciel! Qual sogno!
 Qual piacer! Qual lusinga!
635Qual vision fortunata!
 È venuto Perillo e mi ha svegliata.
 Lindoro
 Deh perdonate, o cara,
 dell’imprudenza sua cagione io sono.
 Carolina
 Per sì bella cagione io gli perdono.
 Lindoro
640Nella vision, nel sogno
 parte aveva Lindoro?
 Carolina
                                          Era Lindoro
 il principale oggetto
 di quel piacer che m’inondava il petto.
 Lindoro
 Dite, dite, narrate.
 Carolina
645Lo farei ma osservate...
 Cardano mi sollecita e mi aspetta.
 Lindoro
 Vi seguirò, non cesserò pregarvi...
 Carolina
 Vengo, vengo, signor. (Verso la scena) Vuo’ soddisfarvi. (A Lindoro. Mentre si fa il ritornello dell’aria vedesi venir Giannina di lontano che curiosa si nasconde ed osserva)
 
    Mi pareva dormendo e sognando
650di veder di pastori in un coro
 il mio bene, il mio caro Lindoro
 invitarmi a danzare e a cantar.
 
    Voglio andare. Oh ciel! Che pena!
 Non ho fiato. Non ho lena;
655mi pareva esser legata.
 Oh che sforzi! Affaticata
 non potea più respirar.
 
    Quando veggio d’amori uno stuolo
 che m’innalza, che portami a volo
660e vicina al mio caro Lindoro
 ed unita al mio dolce tesoro
 mi pareva... ed ancora mi par...
 Ah Perillo mi venne a svegliar. (Parte)