Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA XIV
 
 CAROLINA e SANDRINA, poi LINDORO e gli altri che seguono
 
 Sandrina
 Senza che a indovinar pena vi diate
450il cuor mio conoscete.
 Carolina
                                          Siamo entrambe
 per lo stesso interesse
 spinte ad un fin dalle passioni istesse.
 Lindoro
 Amiche, grazie al cielo,
 giubbila del presagio
455il credulo tutore e mi lusingo
 che occupato e distratto in nuovi oggetti,
 di noi si scordi e l’altra figlia aspetti.
 Sandrina
 Ma quanto aspetterà? Quanto noi stessi
 aspettare dovrem?
 Carolina
                                     Basta per ora
460aver d’un mal presente
 evitato il periglio;
 amor per l’avvenir darà il consiglio.
 Lindoro
 Il consiglio miglior che amor può darci
 è di non perder tempo e di sposarci.
 
465   Che Perillo dia la mano
 all’amabile Sandrina;
 io presento a Carolina
 la mia destra ed il mio cor.
 
 Sandrina
 
    Lo farei... Lo vorrei
470ma rispetto il genitor.
 
 Carolina
 
    Son amante... ma costante
 alle leggi dell’onor.
 
 a tre
 
    Sommi dei che giusti siete
 l’innocenza proteggete.
475Di quest’alme innamorate
 consolate il fido amor. (Tutti tre si tengono per la mano)
 
 Pancrazio
 
    Brava, brava, Carolina,
 voi parlaste alla Sandrina
 e d’accordo è con Lindoro,
480non è vero?
 
 Carolina
 
                         Sì signor.
 
    Van d’accordo fra di loro.
 Sono entrambi d’un umor.
 
 Pancrazio
 
    Brava, brava... Ma conosco
 delle femmine l’usanza.
485Si prevenga l’incostanza.
 Presto... carta e calamaio.
 Chi è di là? Venga il notaio. (Esce un servo e parte subito)
 
 Sandrina
 
 Ah signore, e mia sorella?... (A Pancrazio)
 
 Pancrazio
 
 Non t’ascolto, pazzarella.
 
 Lindoro
 
490Aspettarla è conveniente... (A Pancrazio)
 
 Pancrazio
 
 Il balordo fa il saccente.
 
 Carolina
 
 Moderate un tal rigor. (A Pancrazio)
 
 Pancrazio
 
 Padre sono e son tutor.
 
 Lindoro, Carolina, Sandrina a tre
 
    Fato! Sorte! Cielo! Amor!
 
 Pancrazio
 
495Padre sono e son tutor.
 
 Perillo (In abito di notaio e col naso posticcio)
 
    Eccomi agli ordini
 dell’illustrissimo
 e sapientissimo
 governator.
 
 Pancrazio
 
500   Signor notaio...
 non vi ravviso.
 
 Perillo
 
 Son Fiordaliso,
 sono iniziato;
 sono mandato
505dal superior.
 
 Pancrazio
 
    Dunque sedete;
 dunque scrivete.
 Ecco un contratto
 ch’è quasi fatto,
510voi gli darete
 forma miglior.
 
 Perillo
 
    Son notaio e son dottor. (Perillo e Pancrazio seduti; l’uno detta piano, l’altro scrive)
 
 Sandrina, Carolina, Lindoro
 
 Ah Perillo, qual consiglio!
 Evidente è il suo periglio. (Fra di loro e sottovoce)
515Qualche mal gli arriverà.
 
 Carolina
 
    Porrò a mano il talismano (Da sé in disparte)
 e sarà quel che sarà.
 
 Lindoro, Sandrina, Carolina
 
    Qual consiglio! Qual periglio!
 Qualche mal gli arriverà. (Fra di loro e sottovoce)
520Ah sarà quel che sarà.
 
 Giannina (Arriva correndo e fortemente agitata)
 
    Signor padrone,
 signor padrone,
 oh che gran cosa!
 Sopravvenuto
525è il suo notaio,
 ben conosciuto.
 Dice che l’altro
 è un mentitore,
 un impostore,
530un ribaldaccio.
 
 Pancrazio (Levandosi impetuosamente)
 
 Ah cospettaccio!
 Brutto nasaccio
 dimmi, chi sei? (Vuol prendere Perillo per il collo e gli cade il naso posticcio)
 Come! Perillo
535ne’ tetti miei?
 Olà soldati.
 
 Lindoro, Sandrina
 
 (Siamo spacciati.
 Cieli soccorso).
 
 Carolina
 
 Presto al soccorso. (Da sé, parte frettolosamente verso la porta)
 
 Perillo
 
540   Sono amante sfortunato
 ma son giovine onorato;
 perché tanta crudeltà?
 
 Giannina
 
 Cuore ingrato, ben ti sta.
 
 Pancrazio
 
    Guardie, guardie, disgraziato!
545Processato, sentenziato,
 come assente condannato
 sei nei lacci capitato...
 Guardie, guardie, eccole là.
 
    Come reo fosti bandito,
550come reo sarai punito
 della tua temerità.
 Guardie, guardie. Eccole là. (A suono di tamburo, vedesi entrare la guardia di granatieri. Carolina in virtù del talismano ha preso l’abito e la figura del sargente della guardia)
 
 Carolina
 
    Alto, alto. (Ai soldati) Comandate. (A Pancrazio)
 
 Pancrazio
 
 Arrestate quel ribaldo
555e fra l’armi caldo caldo
 conducetelo in prigion.
 
 Lindoro, Sandrina, Perillo a tre
 
 Per pietà, per compassion.
 
 Carolina
 
    Presentate l’armi; (Ai soldati, i quali eseguiscono con qualche movimento militare)
 baionetta in canna;
560il reo circondate.
 Marciate, marciate. (A suono di tamburo, i soldati preceduti da Carolina conducono via il prigioniere)
 
 Lindoro
 
    Carolina dov’è andata?
 
 Sandrina
 
 (Ah Sandrina sventurata!)
 
 Lindoro
 
 Dov’è andata Carolina?
 
 Pancrazio, Giannina
 
565Disperata è la Sandrina
 e Perillo perirà.
 
 Sandrina, Lindoro
 
 Quest’è troppa crudeltà.
 
 Sandrina
 
    Cos’ha fatto finalmente?
 
 Lindoro
 
 Per amore è delinquente.
 
 a due
 
570Egli merita pietà.
 
 Pancrazio, Giannina
 
 È un indegno e morirà.
 
 Sandrina, Lindoro
 
 Carità.
 
 Pancrazio, Giannina
 
                Morirà.
 
 Sandrina, Lindoro
 
 Per pietà.
 
 Pancrazio, Giannina
 
                     Non v’è pietà.
 
 Carolina
 
    Poverin, poverin, poverino! (Piangente)
575Ho veduto, ho veduto il meschino
 maltrattato, legato, tirato,
 in prigione, carpone, cacciato.
 Ahi ahi ahi, che gran crudeltà!
 Ahi, che male, che male mi fa!
 
 Sandrina, Lindoro
 
580Ahi ahi ahi, che gran crudeltà.
 
 Pancrazio, Giannina
 
 Ah ah ah da rider mi fa.
 
 Lindoro
 
    Povero amico!
 
 Carolina
 
                                L’amico è scappato. (Piano a Lindoro)
 
 Sandrina
 
 Povero amante!
 
 Carolina
 
                                L’amante è salvato. (Piano a Sandrina)
 
 Sandrina, Lindoro
 
 Cara voce che gioia mi dà. (Con allegria)
 
 Pancrazio
 
585   Qual motivo gioiosi vi fa?
 
 Carolina
 
 Ahi ahi ahi, che gran crudeltà!
 Ahi, che male, che male mi fa!
 
 Sandrina, Lindoro
 
 Ahi ahi ahi, che gran crudeltà. (Fingendo con affettazione)
 
 Pancrazio, Giannina
 
 Ah ah ah, da rider mi fa.
 
 Fine dell’atto primo