Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 Sala in casa di Pancrazio.
 
 SANDRINA, GIANNINA
 
 Sandrina
 Levatevi di qui, non vuo’ vedervi.
240Più soffrirvi non posso.
 Giannina
                                             E che vi ho fatto
 per trattarmi sì male?
 Sandrina
                                           Ardite ancora
 domandarmi ragion de’ sdegni miei?
 Perfida! Per voi sola
 ho perduto Perillo. Al padre mio
245svelaste il nostro amor.
 Giannina
                                             Sì, lo confesso;
 mi amò Perillo o finse
 lungo tempo d’amarmi. Alfin son donna,
 son donna, come voi. Serva o padrona,
 abbiamo in sen dalla natura impresse
250le debolezze e le passioni istesse.
 Sandrina
 Orgogliosa tacete e a me dinnanzi
 non comparite più.
 Giannina
                                      Sì, mia signora,
 se geloso furor per me l’irrita,
 se vedermi non vuol, sarà servita.
 
255   Me n’andrò; ma... mi perdoni,
 se il padron non lo consente...
 Il padrone finalmente
 può volere e comandar.
 
    Ella ha tutte le ragioni;
260disgustarla non vorrei;
 ma son donna, ma per lei
 non mi vuo’ sacrificar. (Parte)