Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 CAROLINA
 
 Carolina
 Oh cieli! A qual impegno,
 a qual rischio m’espongo?... Ed a qual fine?
 Per isposar un giovine
215che mi ama, che mi piace, che può fare
 il mio ben, la mia sorte... Ah sì ti sento,
 mio cuore ambiziosetto,
 farmi coraggio ed infiammarmi il petto.
 Ma il povero Lindoro,
220nato ricco e civil, per causa mia
 farà l’alta follia?... Non so, non posso
 e non deggio soffrirlo. Ma che fare
 nello stato in cui sono?
 Tremo, sudo, mi perdo e mi abbandono.
 
225   Chi mi conforta, chi mi consiglia?
 Povera figlia cosa ho da far?
 Zingara certo non vuo’ restar.
 
    Sento nell’anima pena e rossore,
 no questo labbro, no questo core
230fatti non sono per ingannar.
 Povera figlia! Chi mi consiglia?
 Qual è il partito ch’ho da pigliar?
 
    Son come il pellegrino
 in estere contrade,
235confuso fra due strade
 non sa per quale andar;
 
    questa o quest’altra s’ha da pigliar;
 zingara certo non vuo’ restar. (Parte)