Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 CAROLINA, LINDORO
 
 Carolina
165No no, non sospettate.
 Tutto saprete un dì.
 Lindoro
                                       Di voi non temo.
 Vi credo all’amor mio fida e costante;
 so che Perillo di Sandrina è amante
 ma in materia d’amore
170anche un semplice scherzo inquieta il cuore.
 Ma lasciamo da parte
 quest’inutili inezie,
 voi mi amate davver?
 Carolina
                                           Sì, lo sapete.
 Lindoro
 E disposta voi siete
175di secondare il mio desir?
 Carolina
                                                  Lo sono
 ma fino a un certo segno.
 Lindoro
 Fino al segno s’intende
 di vero amor verace testimonio.
 Carolina
 Che vuol dir?
 Lindoro
                            Che vuol dire il matrimonio.
 Carolina
180Nello stato in cui sono
 ardireste sposarmi?
 Lindoro
                                        E perché no?
 Io catarri non ho. Sono di beni
 provveduto abbastanza. È ver che tutto
 è in man del mio tutor, che il padre mio
185arbitro l’ha lasciato... Ma che importa?
 Troveremo la via... Convien vederlo.
 Strologarlo convien; di lui darovvi
 le notizie sicure
 e saprete di lui casi e avventure.
190Una figlia ha perduta. Lusingarlo
 convien colla speranza
 che vive ancora ed impedir che pensi
 della seconda a stabilir lo stato.
 Vi precedo e l’annunzio
195piacevole gli reco
 che voi siete in cammin. Tutto andrà bene
 ma pensare conviene
 d’addrizzar tutto e condur tutto al segno
 del desiderio mio, del vostro impegno.
 
200   Guida l’industre amante
 tutte le linee al punto,
 fin che a quel centro è giunto
 dove l’invita amor.
 
    Quel centro, al quale aspiro,
205quel punto che m’alletta,
 è una virtù che ammiro,
 è una beltà perfetta,
 sono quegli occhi languidi,
 son quelle rose tenere,
210tante bellezze e tante
 che m’han ferito il cor.