Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 LINDORO, detti
 
 Lindoro
 Vengo a voi, Carolina, (Con allegria)
 di una buona novella apportatore.
 Carolina
 Davvero? (Allegra)
 Lindoro
                      Il mio tutore
145vuol vedervi e parlarvi;
 ha sentito esaltarvi
 per ottima indovina
 e la sua confidenza a voi destina.
 Perillo
 Buono, buono, vi andremo.
 Carolina
150Voi no. (A Perillo)
 Perillo
                  Io sì.
 Carolina
                              Ma come?...
 Perillo
 Come? Come? Vedrete.
 Non mi conoscerete,
 sarò vestito in modo... E poi che serve?
 D’accidente fatal si teme invano
155dove vi è Carolina (e un talismano). (Piano a Carolina. Perillo tocca accortamente il talismano ch’è attaccato al petto di Carolina e sembra che abbracci la donna. Lindoro dà qualche segno di gelosia e Perillo continua e si prende gioco dell’altro)
 
    Colla scorta d’un ben sì prezioso
 un’armata affrontare saprei.
 Ah Lindoro non siate geloso,
 questo ben non è in lei ma con lei
160ed è un ben che comune sarà.
 
    Io lo vedo, lo tocco, l’intendo,
 dispiacervi perciò non pretendo.
 Caro pegno, che ardire mi dà!
 Poverino mi fate pietà. (Parte)