Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 CAROLINA, PERILLO
 
 Perillo
 Eccovi, Carolina,
115in grado di tentar la vostra sorte.
 Voi avete un amante
 ricco, bello, gentile e che vi adora.
 Fate che il talismano
 stato non siavi confidato invano.
 Carolina
120Mi ama Lindoro ma il signor Pancrazio,
 ch’è suo zio e tutore e ch’ha una figlia
 da collocar, destina
 di maritarli insieme.
 Ed ha per fondamento
125del padre di Lindoro un testamento.
 Perillo
 Ah questa figlia, questa figlia è causa
 che zingaro m’ho fatto.
 Carolina
                                            Per Sandrina?
 Per essa unicamente?...
 Perillo
 L’amo teneramente.
130Ma il di lei genitore,
 come governatore,
 di propria autorità mi ha processato,
 mi costrinse a salvarmi e mi ha esiliato.
 Carolina
 Intesi dir che della cameriera
135eravate amoroso.
 Perillo
                                  È vero, è vero,
 Giannina stessa lo credea. Mi valsi
 di sua credulità
 per veder la padrona in libertà.
 Ma poi...
 Carolina
                    Oh ciel! Lindoro... (Guardando fra le scene)
 Perillo
140Via, fatevi coraggio.
 Carolina
 Non è amor vero amor, se non è saggio.