Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Campagna con tende e baracche ad uso de’ zingari.
 
 CARDANO, CAROLINA, PERILLO, zingari e zingare
 
 tutti in coro
 
    Oggi qua, domani là,
 nostra patria è il mondo intero;
 e fondato è il nostro impero
 sull’altrui semplicità.
 
 parte del coro
 
5   A ingrassare i giorni magri
 l’arte aiuta la natura;
 senza un poco d’impostura
 gran profitto non si fa.
 
 tutto il coro
 
    Il legista, il galenista,
10il soldato, l’uom di stato
 suol vantare in quel che fa
 di saper più che non sa.
 
 parte del coro
 
    E il bel sesso malcontento
 di una semplice beltà
15si dà il barbaro tormento
 d’alterar la verità.
 
 tutto il coro
 
    Oggi qua, domani là,
 nostra patria è il mondo intero
 e fondato è il nostro impero
20sull’altrui semplicità.
 
 Cardano
 Figli, amici e compagni, a cui mi lega,
 più che il grado primier, paterno amore,
 quest’arte, a cui ci sforza
 dura necessità, render conviene
25grata più che si può e odiosa meno.
 Noi non facciam la guerra
 a polli, a capre, a agnelli;
 noi non leviam gli anelli
 alle donne di mano, l’arte nostra
30consiste nel saper, quando a noi pare,
 pelar la quaglia e non la far gridare.
 
    Se noi diamo la buona ventura,
 che ci paghino è giusto dover,
 non perché sia la cosa sicura
35ma perché la speranza è un piacer.
 
    Se il presagio da noi s’indovina,
 si dà credito al nostro saper;
 se la sorte altrimenti destina,
 non è colpa del nostro mestier.
 
 Carolina
40Padre, che tal mi siete,
 poiché perduti ho i genitori in fasce,
 avvezza sono ad obbedirvi, è vero,
 ma pace non avrò, ma inquieta sempre
 mi vedrete, e turbata ed agitata,
45s’io non giungo a saper da chi son nata.
 Perillo
 Carolina gentile,
 voi avete gran torto. Meglio parmi
 della nascita vostra esser dubbiosa
 che arrischiar di trovare i genitori
50servi, schiavi, villani o pescatori.
 Carolina
 Sien poveri o plebei
 i genitori miei conoscer voglio.
 La natura mi parla e non l’orgoglio.
 
    Se povera son nata,
55che cosa importa a me?
 La femmina onorata
 mai povera non è.
 
    Mi basta che mia madre
 sia madre come va
60e non aver il padre
 con altri in società.
 
 Cardano
 Carolina, vi è noto
 che un talisman possedo
 d’un vecchio egiziano opera e dono,
65di cui l’erede e il successore io sono.
 Quel che al petto lo tien cambia a sua voglia
 di voce e di figura e passar puote
 in faccia della gente
 per l’oggetto che vuol, straniero o assente.
70Eccolo; a voi che avete
 senno, prudenza e ingegno,
 lo presento, lo affido e lo consegno.
 Carolina
 Poiché l’onor mi fate... (Accettandolo)
 Perillo
 Amico, perdonate, (A Cardano)
75è inutile che in mano
 consegniate a una donna il talismano.
 Cardano
 Perché?
 Perillo
                  Perché le donne
 a cambiar di pensiero e di sembianza
 sono abili abbastanza e la natura
80provvida ha lor concesso
 per far prodigi il talisman del sesso.
 Cardano
 Nelle mani d’un uom passar potrebbe
 questo prezioso pegno
 per opra uscita di Pluton dal regno.
85Ma se donna l’adopra,
 il mondo ammiratore
 criticarlo non puote o non ardisce,
 che una donna gentil tutto abbelisce.
 
    Amici e compagni,
90nessuno si lagni,
 se il ricco monile
 a mano gentile
 ardisco affidar.
 
 tutti
 
    Contenti noi siamo,
95la scelta lodiamo;
 l’omaggio, il tributo
 al merto dovuto
 si deve approvar.
 
 Carolina
 
    Al fato, al destino
100m’arrendo, m’inchino;
 il carico accetto
 e usarne prometto
 per farci stimar.
 
 parte del coro
 
    Noi miseri erranti
105finora tremanti
 con simile scorta
 la gente più accorta
 sapremo affrontar.
 
 tutti
 
    Contenti noi siamo,
110la scelta lodiamo.
 L’omaggio, il tributo
 al merto dovuto,
 si deve approvar. (Cardano parte seguitato da’ zingari e dalle zingare)