Vittorina, Venezia, Zatta, 1794

 Il CAVALIERE, il BARONE, donna ISABELLA, VITTORINA e i suddetti
 
 Barone
1385Marchesa, ecco mio figlio. Se il volete,
 ch’ei vi ami o ch’ei non vi ami,
 forse vi sposerà...
 Cavaliere
                                   Che dite? (Piano al barone)
 Barone
                                                       (Zitto. (Piano al cavaliere)
 Non sapete ove tenda il mio disegno).
 Cavaliere
 (Che mai tenta!) (Da sé)
 Vittorina
                                   (Che pensa!) (Da sé)
 Marchesa
                                                             (Ardo di sdegno). (Da sé)
 Barone
1390Forse, come diceva,
 forse vi sposerà. Ma lo sapete,
 nasconderlo, tacerlo inutil fora.
 Ei Vittorina adora...
 Marchesa
                                       E in faccia mia...
 Barone
 Un momento vi chiedo, in cortesia.
 Vittorina
1395(Ah mi palpita il cor!) (Piano al cavalier e a donna Isabella)
 Cavaliere
                                            (No, non temete). (Piano a Vittorina)
 Isabella
 (Quanto semplice siete! (Piano a Vittorina)
 Allorch’io le ho parlato,
 divenuta è un’agnella.
 Quando si strilla ben, non è più quella).
 Barone
1400Or decider conviene. (Alla marchesa)
 Questa figlia dabbene, (Accennando Vittorina)
 nobile quanto voi, chiede un riparo
 al suo stato, al suo onor; se il figlio mio
 di sposarvi è forzato,
1405io sposar Vittorina ho destinato.
 Qual è il vostro consiglio? (Alla marchesa)
 Marchesa
 Voi sposar Vittorina? (Al barone)
 Barone
                                           O il padre o il figlio.
 Marchesa
 Ed in tal guisa avrei
 cotal gente a soffrir sugli occhi miei?
 Vittorina
 
1410   No signora, non temete, (Alla marchesa)
 al dover non mancherò.
 
    Non ambisco, non aspiro
 che alla pace ed al ritiro.
 Voi di me dispor potete...
 
1415   No signora, non temete,
 al dover non mancherò.
 
 Isabella
 Come! Sciocca che sei, a una fortuna (A Vittorina)
 che t’offre il ciel con prodigioso evento
 rinunziare vorrai per complimento?
 Vittorina
 
1420   Madre mia, deh riflettete (A donna Isabella)
 al dover che abbiam contratto.
 Tutto il ben ch’ella mi ha fatto
 come mai mi scorderò?
 
    Madre mia, se giusta siete...
1425No signora, non temete, (Alla marchesa)
 al dover non mancherò.
 
 Cavaliere
 Ah Vittorina, oh cieli!
 L’esempio, è ver, della virtù voi siete,
 ma per troppa virtù voi vi perdete.
 Vittorina
 
1430   Ah signor, non condannate (Al cavalier)
 quell’onor che in me pregiate.
 Voi mi amate e vi amo anch’io.
 Peno, è ver, nel dirvi addio.
 Sventurata... morirò...
 
1435   No signora, non temete, (Alla marchesa)
 al dover non mancherò.
 
 Marchesa
 (Qual virtù, qual coraggio!
 L’ira nel seno estinta,
 ho rossor di me stessa e son convinta). (Da sé)
1440Conte, venite meco. (Al conte)
 Conte
                                        E che pensate? (Con alterezza)
 Marchesa
 Il momento è per voi. Non replicate. (Lo prende arditamente per la mano)
 Conte
 (Perderlo non convien). (Da sé)
 Marchesa
                                               Meritereste (Al cavaliere ed a Vittorina)
 che l’ira mia... Ma no, crudel non sono.
 Tutto accordo, permetto e vi perdono. (Parte conducendo seco per mano il conte)
 i quattro che restano
 
1445   Numi, pietosi numi,
 qual prodigioso evento!
 Qual giorno! Qual momento!
 Da un eccessivo duolo
 il cuor poc’anzi oppresso,
1450risente a un punto stesso
 l’eccesso del piacer.
 
    Chi nell’onor confida,
 chi ha la virtù per guida
 non ha di che temer.
 
1455   Numi, pietosi numi,
 da un eccessivo duolo
 il cor poc’anzi oppresso,
 risente a un punto istesso
 l’eccesso del piacer.
 
 Fine del dramma