Vittorina, Venezia, Zatta, 1794

 Camera con porte laterali.
 
 La MARCHESA e ROBERTO
 
 Roberto
 Cose grandi, signora,
 grandissime, stupende. E chi potea
 prevedere, pensar quel ch’è arrivato?
 Marchesa
1070Chi l’ordine ti ha dato (Sdegnosa)
 di toglier Vittorina
 al segretario e al camerier di mano?
 Roberto
 Seppi e non seppi invano (Facendo l’uomo di garbo)
 che il cavaliere ed il barone armati
1075d’involarla formato avean disegno.
 Marchesa
 (Perfidi a questo segno
 il figlio e il padre uniti!...)
 Roberto
                                                  E prevedendo
 che i conduttori suoi
 mancar poteano di coraggio, io stesso,
1080dal zelo e dall’onor preso consiglio,
 per lei m’esposi al più fatal periglio.
 Marchesa
 La guidasti al ritiro?
 Roberto
                                        Cautamente,
 per vie scoscese, ignote,
 giunsi con essa trenta passi in circa
1085dalla porta lontano...
 Marchesa
                                        E la cedesti
 a chi col foglio mio l’avea diretta?
 Roberto
 Fortuna maledetta!
 Giunse ardito il baron con gente ardita
 e la donna... (Imbrogliato)
 Marchesa
                          E la donna? (Con isdegno)
 Roberto
1090Ah! Fu rapita.
 Marchesa
                             Come! La lasciasti
 togliere impunemente?
 Roberto
                                              Impunemente? (Affettando bravura)
 Raccolto ho la mia gente.
 Con pertiche, baston, forche e badili
 abbiam raggiunti i vili,
1095attaccati li abbiamo.
 Marchesa
                                        E Vittorina?
 Roberto
 Se non giungeva il cavalier dal monte
 colla spada snudata,
 giuro al cielo, l’avrei ricuperata.
 Marchesa
 In man restò del cavalier? (Con isdegno)
 Roberto
                                                   Mia colpa,
1100lo vedete, non è. Nel duro impegno
 ho fatto il mio dover.
 Marchesa
                                         (Fremo di sdegno).
 Roberto
 Esposta ho la mia vita...
 Marchesa
 Perfido, mi hai tradita; ed Isabella?
 La trovasti? Partì?
 Roberto
                                     Gli ordini ho dati
1105e partita la credo...
 o partirà.
 Marchesa
                     Che vedo! (Osservando fra le scene)
 Mentitor! Qui Isabella?
 Roberto
                                              E che per questo?
 Se voi gliel dite, partirà più presto.
 Marchesa
 Chiudi l’uscio.
 Roberto
                              Obbedisco. (Va a chiuder la porta e si vede respingere violentemente donna Isabella che voleva entrare)
 Marchesa
                                                     (In quante guise
1110m’assalisce il furor!)
 Roberto
                                        (Povera donna! (Da sé sorridendo e accenando donna Isabella)
 Da me non ha mancato
 ch’ella non abbia il naso fracassato).
 Marchesa
 Servo indegno, impostore.
 Roberto
 Ma fatemi l’onore...
 Marchesa
1115Trasgredisti il comando e t’ingeristi,
 per falso zelo o meditato eccesso,
 in affare che ad altri avea commesso.
 Roberto
 Io, signora...
 Marchesa
                          Non più; di restar meco,
 vile, non lusingarti.
1120Rendi i tuoi conti al segretario e parti.
 
    Ah non resisto al peso
 di tante ingiurie e tante.
 Un infedele amante,
 una superba ingrata,
1125un’alma scellerata (Verso Roberto)
 m’empiono il sen d’orror.
 
    L’amor, l’onore offeso
 freme e vendetta chiede.
 Vedrò l’infido al piede,
1130la rea punir m’impegno.
 Farò ad un servo indegno (Verso Roberto)
 sentire il mio rigor. (Parte per un’altra porta e chiude)