Vittorina, Venezia, Zatta, 1794

 Il BARONE, VITTORINA, seguiti da cacciatori da quella parte per dove ella era sortita con Roberto. Donna ISABELLA vicina all’albergo, poi ROBERTO con seguito di paesani, poi il CAVALIERE
 
 Barone
 Venite e non temete. Vi ho sottratta (A Vittorina)
 dalle man di un ribaldo.
 Isabella
1015È dessa o a lei somiglia... (Osservando Vittorina)
 Ah il mio cuor non m’inganna. (Correndo a lei, abbracciandola)
 Vittorina
                                                           Ah, madre!
 Isabella
                                                                                  Ah, figlia! (Restano qualche tempo abbracciate)
 Barone
 (La madre e la figliuola?
 Così improvvisamente?...
 Par l’avventura un comico accidente). (Da sé)
 Isabella
 
1020   Cara figlia, alfin ti trovo.
 Tutto so quel ch’hai sofferto,
 di costanza avesti il merto
 e il destin si cangerà.
 
 Vittorina
 
    Ah! Il contento che ora provo
1025fa ch’io scordi il duol passato.
 Oh momento fortunato
 della mia felicità!
 
 Barone
 
    Oh che caso! Oh che allegrezza!
 Piango anch’io di tenerezza.
 
 a tre
 
1030Quando l’alma e il cuore è in calma
 fato rio poter non ha.
 
 Roberto (Con seguito di paesani armati di grossi bastoni)
 
    Che insolenza, che violenza! (Al barone)
 La fanciulla a noi cedete.
 
 Barone
 
 Disgraziato, scellerato. (A Roberto)
1035La fanciulla difendete. (Ai cacciatori)
 
 Vittorina
 
 Santi numi!
 
 Isabella
 
                          Cielo, aiuto.
 
 Roberto
 
 Attaccate. (Ai paesani)
 
 Barone
 
                      Scaricate.
 
 Vittorina, Isabella a due
 
 Abbia il ciel di noi pietà.
 
 Barone, Roberto a due
 
 Un flagello si farà.
 
 Cavaliere (Scende dal monte correndo colla spada nuda)
 
1040   Alto, alto, è mio l’impegno.
 Quell’indegno perirà.
 
 Roberto
 
    Salva, salva. (Fugge co’ suoi paesani)
 
 Barone, Isabella a due
 
                             Ben gli sta.
 
 a quattro
 
 Ritornar non ardirà.
 
 Barone
 
    La tua mano valorosa (Al cavaliere con giubilo)
1045preservata ha la mia sposa.
 
 Isabella
 
 Eh! Che dice? (A Vittorina)
 
 Vittorina
 
                              Non intendo. (A donna Isabella con arte)
 
 Cavaliere
 
 Grazie, grazie ai numi rendo.
 Vittorina ha il ciel salvata.
 La virtude abbandonata
1050mai non fu, mai non sarà. (Prendendo teneramente Vittorina per mano)
 
 Barone
 
    (Poverino, mi vuol bene,
 accarezza la sua mamma). (Da sé)
 
 Vittorina
 
 (Non accendersi a tal fiamma
 è ingiustizia, è crudeltà).
 
 tutti
 
1055   Sempre il fato non è ingrato
 e per noi si cangerà.
 
    Il cielo torbido, (In tuono tetro)
 di nubi carico,
 riempiuti avevaci
1060con nere tenebre
 d’oscurità.
 
    Grazie alla provvida (Con allegrezza)
 stella di Venere,
 il cielo fulgido
1065ridente e placido
 per noi si fa.
 
 Fine dell’atto secondo