Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 Il CAVALIERE, il BARONE, donna ISABELLA, VITTORINA ed i suddetti
 
 Barone
 Marchesa, ecco mio figlio; se il volete,
 ch’ei vi ami o ch’ei non vi ami,
1090forse vi sposerà. Tutto vi è noto,
 nasconderlo, tacerlo inutil fora;
 ei Vittorina adora...
 Marchesa
                                       In faccia mia...
 Barone
 Un momento vi chiedo in cortesia.
 Vittorina
 (Ah mi palpita il cor!)
 Cavaliere
                                           (No, non temete).
 donna Isabella
1095Quanto semplice siete!
 Allorch’io le ho parlato
 divenuta è un’agnella.
 Quando si strilla ben, non è più quella.
 Barone
 Or decider conviene;
1100mio figlio è qui presente,
 se sposarvi acconsente,
 sia l’impegno o l’amor che a ciò lo sprona,
 Vittorina abbandona ed io per rendere
 giustizia al merto e far tacere il mondo
1105critico e malizioso
 voi sposate mio figlio ed io la sposo.
 Qual è il vostro consiglio?
 Marchesa
 Voi sposar Vittorina!
 Barone
                                         O il padre o il figlio!
 Marchesa
 E in ogni guisa avrei
1110cotal gente a soffrir sugli occhi miei?
 Vittorina
 
    No signora, non temete;
 al dover non mancherò.
 
    Non ambisco e non aspiro
 che alla pace ed al ritiro.
1115Voi di me dispor potete;
 rassegnata obbedirò.
 
    Non signora, non temete,
 al dover non mancherò.
 
 donna Isabella
 Come! Sciocca che sei, a una fortuna
1120che offre il ciel con prodigioso evento
 rinonziare vorrai per complimento?
 Vittorina
 
    Madre mia, deh riflettete
 al dover che abbiam contratto.
 Tutto il ben ch’ella mi ha fatto
1125come mai mi scorderò?
 
    Madre mia, se giusta siete...
 No signora, non temete,
 al dover non mancherò.
 
 Cavaliere
 Ah! Vittorina, oh cieli!
1130L’esempio, è ver, della virtù voi siete
 ma per troppa virtù voi vi perdete.
 Vittorina
 
    Ah signor, non condannate
 quell’onor che in me pregiate.
 Voi mi amate e vi amo anch’io;
1135peno, è ver, nel dirvi addio;
 ma innocente io morirò.
 
    No signora, non temete,
 al dover non mancherò.
 
 Marchesa
 (Qual virtù! Qual coraggio!
1140L’ira nel seno estinta,
 di me stessa arrossisco e son convinta).
 Conte, venite meco.
 Conte
                                       A che pensate?
 Marchesa
 Il momento è per voi. Non replicate.
 Conte
 (Perderlo non convien).
 Marchesa
                                              Meritereste (Al cavaliere e Vittorina)
1145che l’ira mia... Ma no, crudel non sono;
 tutto accordo e permetto e vi perdono. (Parte col conte)
 a quattro
 
    Numi, pietosi numi,
 qual prodigioso evento!
 Qual giorno! Qual momento!
1150Da un eccessivo duolo
 il cor poc’anzi oppresso,
 rissente a un punto stesso
 l’eccesso del piacer.
 
    Chi nell’onor confida,
1155chi ha la virtù per guida
 non ha di che temer.
 
 Il fine