Vittorina, London, Cadell, 1777

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 Il CAVALIERE, poi VITTORINA
 
 Cavaliere
990Povero genitor! Dell’amor suo
 quai prove non mi diè? Qual nuovo effetto
 di sua bontà, del suo paterno affetto!
 Vittorina
 (Mia madre, oh ciel! dove sarà? Per tutto
 la cerco invan. Pavento
995che or sta di sdegno accesa,
 gl’insulti a provocar della marchesa).
 Cavaliere
 Vittorina, voi qui?
 Vittorina
                                     (Cieli!) Scusate.
 Cavaliere
 Idolo mio, restate.
 Pare che la fortuna
1000cangi in nostro favor.
 Vittorina
                                         Come! Mi han detto
 che la marchesa affretta
 di sue nozze la pompa e che a momenti
 in dolce laccio unita...
 Cavaliere
 Con chi?
 Vittorina
                    Con voi, crudele!
 Cavaliere
                                                     Ah no, mia vita.
1005In questo punto il padre mio le parla.
 Ei sa ch’io vi amo; all’amor mio vi cede
 e alla mia libertà veglia e provvede.
 Vittorina
 E s’egli non l’ottien?
 Cavaliere
                                        Chi può forzarmi
 ad un nodo abborrito?
 Vittorina
1010Lasciatemi partire.
 Cavaliere
                                      Oh dio! Restate,
 s’egli è ver che mi amate,
 lusingarmi e sperar mi si conceda,
 la costanza trionfi e il cor non ceda.
 
    La costanza, la speranza,
1015idol mio, non vi abbandoni.
 Cari vende amor suoi doni;
 vuol che soffra un fido cor.
 
 Vittorina
 
    Sono amante e son costante;
 di soffrire io non mi stanco.
1020Non dispero ma non manco
 alle leggi dell’onor.
 
 Cavaliere
 
    L’onor vostro è cura mia.
 
 Vittorina
 
 Non ancor, non ne son degna.
 
 Cavaliere
 
 L’amor mio per voi s’impegna.
 
 Vittorina
 
1025Altri impegni ha il vostro amor.
 
 a due
 
    Crudo fato... dispietato!
 Cangi, cessi il tuo rigor.
 
 Cavaliere
 
    Ma ciel! Parlate.
 Che destinate?
1030Di tormentarmi?
 Di abbandonarmi?
 Non so resistere.
 Fremo d’orror.
 
 Vittorina
 
    Non vi abbandono.
1035Fedel vi sono.
 Ma oppressa ho l’anima
 dal mio dolor.
 
 a due
 
    Lo spirto m’agita,
 il sen mi lacera
1040speranza fragile,
 crudel timor.
 
 Cavaliere
 
    Per dar pace al mio tormento,
 vi domando un giuramento
 sull’altar del dio d’amor.
 
 Vittorina
 
1045   L’ara e il nume ah dove sono?
 
 Cavaliere
 
 Nel mio petto amore ha il trono,
 qua la mano; qua giurate.
 
 Vittorina
 
 No; l’amor che voi vantate
 regna ancor nel petto mio;
1050e qua giuro.
 
 Cavaliere
 
                         Giuro anch’io.
 
 Vittorina
 
 Arrestate; non osate.
 
 Cavaliere
 
 Sull’altar del vostro cuore...
 
 Vittorina
 
 Non è sordo il dio d’amore;
 di lontan vi sente ancor.
 
 a due
 
1055   Tenero affetto,
 crudel rispetto
 combatte l’anima,
 distrugge il cor.
 
    Astri tiranni!
1060Fra tanti affanni
 un raggio io chiedovi
 consolator.
 
    Ah il cor mi dice:
 «Sarai felice.
1065La sorte barbara
 non sarà ognor». (Partono)